Pavard è un fenomeno, Benji l'interista idolo neroblu
La calma e l'eleganza con cui Pavard ha giocato una partita di un peso specifico incalcolabile come quella di ieri spiegano la grandezza del calciatore
L'Inter batte la Juventus per 1-0 grazie alla goffa autorete di Gatti e allunga in classifica proprio sui bianconeri, portandosi a 4 punti di vantaggio e con ancora una partita da recuperare.
Il big match di San Siro ha dimostrato un divario tra le due squadre molto più ampio di quanto non dica il risultato finale, visto che i ragazzi di Allegri sono stati tenuti in piedi da un Szczesny miracoloso e autore di almeno due interventi da urlo.
L'anima, il cuore e il volto di questa vittoria portano il nome di Benjamin Pavard, autore di una prova clamorosa. Il difensore francese, infatti, ha dimostrato (come se ce ne fosse bisogno) la sua immensa qualità dominando in lungo e in largo la fascia destra, sia da braccetto difensivo, sia da quinto, scambiandosi spesso la posizione con Darmian, quest'ultimo chiamato ad arretrare per coprire il vuoto lasciato dalle galoppate offensive del francese. Proprio da un'incursione di Pavard è nata la rete decisiva: Barella pennella per Benji che prova una sforbiciata volante che avrebbe - letteralmente - fatto cadere San Siro, sulla palla vagante arrivano Thruam e Gatti, con il difensore bianconero che di petto infila la sua porta.
Ciò che, però, resta maggiormente scolpita negli occhi dei 75.000 tifosi nerazzurri presenti allo stadio e di tutti gli altri connessi con il cuore da casa è la calma e l'eleganza con cui Pavard ha giocato una partita di un peso specifico incalcolabile. Per l'ex Bayern Monaco sembrava fosse una partita con una posta in palio minima, quasi un'amichevole, per come è stata impostata, anche dopo il fischio finale di Maresca, dove il francese è andato a prendere di peso Calhanoglu per permettere al turco di gustarsi il coro che la Curva Nord gli ha riservato. Mai una lettura sbagliata, neanche una virgola fuori posto, tutto perfetto e nulla lasciato al caso. Novanta minuti di perfezione calcistica, con anche lo sfizio di sedare sul nascere un tentativo di ripartenza di Chiesa nel momento in cui la Juventus provava - inutilmente - a riaprire il match.
Per Pavard i primi sei mesi in nerazzurro sono stati sicuramente molto positivi anche se, forse a causa dell'infortunio rimediato a novembre nella trasferta di Bergamo, mancava ancora l'acuto che mettesse a tacere i critici. Già, perché c'è chi tra gli addetti ai lavori ha osato paragonarlo a Paramatti.. Tutto vero.
Pavard ieri sera ha dimostrato perché sono ormai cinque anni che gioca ai massimi livelli del calcio mondiale, vincendo letteralmente tutto ciò che c’è da vincere. Il suo palmares, infatti, recita - tra le altre - una Champions League e un Mondiale, non proprio titoli che tutti i giocatori possono vantare. E pazienza se acquistare giovani calciatori per pochi milioni di euro da campionati meno nobili, utilizzando l'algoritmo, sarà il presente e anche il futuro del calcio.. Anche comprare un titolare del Bayern Monaco, campione del Mondo con la Francia nel 2018 e vice campione mondiale nel 2022 per 30 milioni di euro, pagati cash, in un'unica tranche, o come direbbe qualcuno “TUM” , non è affatto male.
La Milano nerazzurra se n'è accorta: avere Pavard in rosa sposta gli equilibri, e questo si vede soprattutto nelle partite che contano di più delle altre perché i grandi giocatori, quando la posta in palio aumenta, elevano il proprio livello di gioco ad un gradino superiore, proprio come fatto ieri sera da Benji l'interista.
Pavard è da un quinquennio che vive per partite del genere e ieri sera ha deciso di darne ampia dimostrazione permettendo a tutti di mettersi comodi con carta e penna per prendere appunti. Monsieur Benjamin Pavard, o più semplicemente, Benji l'interista.