Il calciomercato, che sia estivo e invernale, regala spesso storie e momenti impensabili solo qualche giorno prima. Uno di questi potrebbe riguardare Aleksandar Kolarov, il giocatore meno impiegato coi suoi quattro spezzoni da 44' complessivi, e il suo futuro quantomeno in bilico. Non è un mistero che il serbo non faccia parte dei piani futuri dell'Inter, per questioni d'età e di tenuta fisica: nè Conte nè Inzaghi gli hanno dato ampio minutaggio, ritenendolo però un elemento imprescindibile dello spogliatoio. Da qui la decisione, spinta anche da motivi d'opportunità e di (nullo) budget, di rinnovare il contratto dopo lo scudetto.

Ora, però, la permanenza di Kolarov all'Inter è un mistero. Quelle che inizialmente sembravano voci incontrollate, in realtà, stanno diventando ipotesi sempre più concrete, che trovano conferme anche ad altissimo livello. L'ex Lazio, Roma e Man City potrebbe appendere gli scarpini al chiodo già a fine gennaio, nella sosta-nazionali istituita ad hoc per concludere le qualificazioni sudamericane in vista dei Mondiali di Qatar 2022: per lui un addio senza rimpianti, visto un fisico che si lamenta parecchio nonostante abbia solo 36 anni, e un posto già prenotato (si vocifera) nello staff di Simone Inzaghi. Un addio che dunque potrebbe diventare realtà dopo il Venezia, se si giocherà, e che spiegherebbe buona parte delle voci di mercato in ottica nerazzurra.

INTER, LA QUESTIONE-KOLAROV “ARRETRA” DIMARCO?

“Perchè vengono accostati tutti questi esterni mancini all'Inter, già per gennaio?”. Ci siamo fatti tutti questa domanda, almeno una volta, leggendo le varie ipotesi e/o trattative invernali. L'eventuale ritiro di Kolarov sarebbe la risposta a questa domanda. Il suo addio libererebbe uno slot in rosa, ma soprattutto lascerebbe un buco nelle riserve dei tre difensori: un terzetto inossidabile e pressochè impossibile da “smontare”, come si è visto quando si è fatto turnover, ma nel calcio bisognerebbe sempre essere pronti. E allora la situazione sarebbe quella già effettuata da Juric l'anno scorso nel Verona: Dimarco nei tre centrali come vice-Bastoni, un ruolo che può fare egregiamente aiutando nel palleggio e con ampi margini di crescita nell'interpretazione difensiva della posizione, soprattutto nelle diagonali. Una mossa che tapperebbe il buco e aprirebbe la caccia a un esterno.

INTER, UN ESTERNO NEL FUTURO?

Esatto, perchè l'arretramento definitivo di Federico Dimarco aprirebbe a sua volta una lacuna sulle fasce, col solo Perisic (e un adattabile Darmian) a sinistra. La riflessione su un eventuale rinforzo invernale verte proprio su quel ruolo, coi nerazzurri che hanno chiesto qualche giorno di tempo a Kolarov per scandagliare il calciomercato in cerca di opportunità e profili intriganti per le corsie esterne: per l'estate venivano monitorati vari nomi, da Kostic (Eintracht) a Bensebaini (Gladbach) passando per gli italiani Parisi (Empoli, piace al Napoli per l'estate) e Simone Bastoni (Spezia), con dunque la possibilità di investire sia sul sostituto di Perisic che sul suo vice. Ora, il focus sarebbe trivalente: trovare un'alternativa a Perisic che possa sostituirlo all'occorrenza (I), ma anche un elemento che si possa muovere in prestito con diritto di riscatto (II), e che non pretenda la maglia da titolare nell'immediato, ma che sia disposto a farsi più di qualche panchina (III). Viene da pensare che sia più facile muoversi su qualche esubero della Serie A, considerando queste condizioni, ma Beppe Marotta e Piero Ausilio ci hanno spesso abituato a delle sorprese e nulla va escluso. Neanche lo spostamento “definitivo” di Darmian sulla sinistra con l'innesto di un polivalente come Nandez (nel mirino del Torino), che può giocare a destra e da mezzala. L'Inter studia e riflette. Tutto dipenderà da Kolarov, il cui ritiro scatenerebbe un effetto-domino…

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