Può un pareggio valere come una vittoria? La logica direbbe di no, ma lo sviluppo di Napoli-Inter fa pensare a questo e fa accogliere il punto strappato al club azzurro come se fosse un vero e proprio successo. La sfida contro i partenopei, infatti, è l'ennesima e lampante dimostrazione che l'Inter di Antonio Conte è diventata grande: non perfetta, attenzione, ma grande. Sono bastati una ventina di mesi per trasformare l'Inter da squadra che perdeva sempre quando andava in svantaggio, e non risollevava mai le giornate storte, nella formazione più solida del campionato.

Solo un anno fa (per non parlare di due anni fa), un primo tempo come quello visto col Napoli sarebbe stato il preludio a un'ineluttabile sconfitta: quattro occasioni create da parte dei nerazzurri, un errore di Darmian che cerca Hakimi invece di tirare, due pali. Eppure… Gol del Napoli. Ed è pure un gol autoprodotto dalla difesa più solida del campionato: de Vrij arriva come un treno sul pallone chiamato da Handanovic e innervosisce il suo portiere, che prima si fa scappare il pallone e poi non può raccoglierlo perchè l'olandese gli è franato letteralmente addosso. Un errore fantozziano, che agli osservatori esterni avrà strappato una risatina di scherno, ma che all'interista medio (sempre dannatamente positivo…) ha fatto vedere i sorci verdi. “Noi dominiamo e segnano loro, è finita”: chiunque si trovi in un gruppo Whatsapp con amici/colleghi interisti ha letto almeno una volta questa frase, con più o meno tranquillità.

Però l'Inter, come dicevamo poc'anzi, è cresciuta ed è diventata grande. I nerazzurri non si sono scomposti, hanno continuato a giocare come sanno (ma con Brozovic sottotono, e si vede) contro un Napoli pronto a difendere il vantaggio con le unghie e con i denti, e sono rientrati in gara. Eriksen ha segnato il pareggio con una magia, e lì è iniziata un'altra partita: qualche minuto di affondo per entrambe le squadre, e poi via di cambi difensivi per blindare un pareggio che va benissimo a entrambe. L'Inter fa avvicinare il Milan a -9 ma conferma la sua solidità, il Napoli resta in corsa per la Champions League: la sensazione dell'ultimo quarto d'ora è che l'1-1 fosse il risultato “auspicato” da entrambe dopo la rete di Eriksen, al netto della bruciante accelerazione di un Hakimi molto impreciso, che avrebbe potuto portare a un eventuale assist in mezzo.

Per l'Inter questo punto, e lo ribadiamo, sa di vittoria. I nerazzurri sapevano di dover ottenere 13pti per vincere lo scudetto, e ora ne mancano 12: le prossime quattro partite mettono di fronte Spezia, Verona, Crotone e Sampdoria prima dei confronti diretti contro Roma e Juventus. Dire che verranno vinte tutte è prematuro, ma il Milan ha ostacoli decisamente peggiori, con le sfide a Sassuolo, Lazio e Juventus: potrebbero dunque servire meno punti per blindare il titolo, e chissà che la gioia tanto attesa non arrivi ancor prima delle ultime tre giornate. Nel mentre, Antonio Conte e i suoi ragazzi si godono il tanto sospirato “percorso”, e lottano per finalizzare con lo scudetto un'annata che ha visto l'Inter evitare lo svantaggio per 13 gare consecutive, prima dell'autorete di Handanovic…


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