Inter, Skriniar, De Vrij e Bastoni sono la nuova BBC?
Ancora un risultato positivo, un altro piccolo tassello nella direzione del sogno finale, pronunciato da Conte per la prima volta con più tranquillità e scioltezza, a soli 5 punti dal traguardo. Ma nel post partita, l’allenatore si è anche lasciato scappare un gran bel complimento per la sua retroguardia, definendola per storia, per compattezza, per affiatamento e soprattutto per caratteristiche, la nuova BBC (in riferimento Bonucci, Barzagli e Chiellini).
STORIA – Proprio come il trio azzurro, che fino all’arrivo di Conte alla guida della Juve non aveva vinto quasi nulla, anche quello nerazzurro presenta una bacheca vuota e spoglia, fatta di qualche piccolo riconoscimento personale (vedi il titolo di miglior difensore della passata stagione assegnato a De Vrij) e nulla più. Essere infatti dei buoni calciatori, a grandi livelli, non basta. Bisogna avere una solidità mentale e un’autostima elevata che ti permettano di affrontare le grandi partite e i grandi avversari alla pari, sapendo di potercela fare.
È qui che si crea il primo grande legame tra la BBC e il trio nerazzurro, quella crescita mentale e psicologica che solo le vittorie e i risultati ti danno, oltre al lavoro martellante di un allenatore che basa le sue fortune proprio su questi aspetti.
AFFIATAMENTO – Lo scorso anno la presenza di un campionissimo come Godin, oltre a delle sue inevitabili difficoltà legate al cambio modulo, hanno portato Skriniar un po' ai margini del progetto, rischiando addirittura l’addio in estate. La partita di quest’anno con il Torino in casa, dopo un inizio difficile legato al Covid, è stato il più classico dei “turning point” che ha certificato la sua rinascita. Il centrale slovacco, infatti, in quell'occasione è subentrato nel secondo tempo senza mai più uscire dall’undici titolare.
Questo ha portato inevitabilmente ad un legame sempre più forte tra i tre difensori, il giocare sempre insieme ha fatto scoprire loro tutto dei compagni di reparto, creando una sinergia ed un affiatamento senza eguali.
CARATTERISTICHE – Il paragone più interessante però è sicuramente quello con le caratteristiche, solo sfiorato da Conte. A guardarli bene infatti, per il tipo di giocatori e per il tipo di giocate, le similitudini sono tante (anche qualche inevitabile differenza).
De Vrij regista basso a togliere pressione nell’impostazione ai centrocampisti, Skriniar, più in difficoltà con la palla tra i piedi, ma anche il più fisico e marcatore puro e Bastoni, cioè il più elegante e tecnico con la palla e quindi spesso usato anche come un terzino. Se sostituiamo i nomi con quelli, rispettivamente, di Bonucci, Chiellini e Barzagli, il discorso filerebbe via senza accorgersene.
FUTURO – Ogni tifoso interista sogna che la storia si possa ripetere anche con i suoi difensori, aprendo un ciclo lungo e duraturo di vittorie e trofei. Ma “di doman non c’è certezza” è in questo momento il verso più appropriato per l’Inter, con Conte, nei panni di Lorenzo de Medici, a ripeterlo spesso a giornali e TV, essendoci veramente tanta incertezza sui piani e i programmi futuri, anche a causa del naufragio del progetto SuperLega.
Quindi non si può che pensare al presente e ai numeri spaventosi che il trio ha collezionato. Solo 3 tiri in porta subiti nelle ultime tre gare, 6 gol subiti nel girone di ritorno, 12 clean sheet in campionato e 29 reti subite complessive in 33 partite giocate dai nerazzurri, giusto per provare a spiegare il lavoro mostruoso difensivo del trio di Antonio Conte.
Fabio di Iasio