I silenzi, la lite con Lautaro, la "locura": Antonio Conte e 36h ad alta tensione
L'Inter batte la Roma, ma a rubare la scena sono i silenzi di Antonio Conte, che litiga aspramente con Lautaro e non si presenta in conferenza: il racconto di 36h ad alta tensione
“È la locura, René, è la cazzo di locura: se la acchiappi, hai vinto”
(Boris)
La locura. L'Inter di Antonio Conte ha già vinto da una decina di giorni il suo scudetto, e invece di acchiappare la tranquillità dei vincenti, nel pieno del suo stile ha accumulato tensioni e voci negative. Da un lato la questione societaria, con una ridda di notizie a preoccupare i tifosi nerazzurri e la trattativa tra Steven Zhang e i giocatori per differire il pagamento delle spettanze arretrate sul prossimo bilancio (ed oltre il 31 maggio, scadenza FIGC aggirabile con un accordo privato tra società e giocatori). Dall'altro il futuro della rosa e di Antonio Conte: il tecnico dovrà incontrare nei prossimi giorni Steven Zhang in quello che sarà un faccia a faccia decisivo per il futuro di un progetto: se non ci saranno garanzie di vittoria, Conte farà le sue valutazioni e potrebbe anche lasciare l'Inter, e lo stesso discorso vale nel caso in cui gli dovessero essere prospettate cessioni eccellenti.
Il tifoso interista accumula tensione, Antonio Conte… anche. Il tecnico leccese ha vissuto 36h dalla difficile lettura. Un periodo iniziato con l'annullamento della conferenza stampa prevista e annunciata per ieri pomeriggio: Conte in un paio di occasioni ha optato per la mancata conferenza nell'infrasettimanale (Champions esclusa, dove ci sono obblighi-UEFA), ma il club non aveva mai annunciato e poi cancellato l'appuntamento nello spazio di due-tre ore. Una decisione presa, secondo l'Inter, “per evitare che si parlasse di questioni societarie e non della partita”. O forse, per evitare qualche frase infelice detta a caldo dal mister. Che è apparso molto teso anche durante la vittoria per 3-1 contro la Roma. Dopo l'infortunio di Sanchez, Conte ha inserito Lautaro Martinez, salvo poi sostituirlo al 77' in seguito a vari richiami sul posizionamento in campo e l'atteggiamento.
Il fatto alla base di tutto è semplice: Lautaro in quei 41 minuti non aveva dato il contributo sperato, dando l'idea di un giocatore mentalmente “in vacanza” e sbagliando appoggi e movimenti molto semplici in una ripresa che era stata tutt'altro che facile per l'Inter, costantemente sotto pressione avversaria e costretta dunque a sfruttare ogni contropiede per provare a chiudere il match. Il risultato è stato però un violento battibecco tra i due: Lautaro dice qualcosa a Conte all'uscita dal campo e si esibisce nello sport nazionale del calciatore scontento, il calcio alla bottiglia. Il mister s'infuria e (lettura del labiale nostrana, perdonate eventuali errori) urla: “Porta rispetto! Muto devi stare, hai capito? Fenomeno del cazzo… Dopo mi senti in spogliatoio”.
Uno sfogo “di campo” come ce ne sono mille a partita e come ha tenuto a spiegare Stellini, ma che è anche indicativo della tensione del mister e di una decisione, quella di non parlare alla stampa, che forse non è solo sua. La spiegazione arriva da Cristian Stellini, vice di Antonio Conte, perchè il mister non si è presentato nè in conferenza stampa, nè davanti ai microfoni (ancora una volta, versione ufficiale, per non dover commentare questioni extra-campo): si chiudono così le 36h di ordinaria follia dell'allenatore nerazzurro, apparso particolarmente su di giri nonostante la vittoria dello scudetto, e ben lontano dai sorrisi a 50 denti dei giorni del festeggiamento. Forse Conte è solo teso in vista del match contro la Juventus, forse è infuriato con la stampa per le voci catastrofiche uscite sull'Inter, forse c'è altro sotto. Il tempo ci darà le dovute risposte, nella speranza che il mister torni a parlare quanto prima e abbandoni la “locura” degli ultimi giorni...