Gewiss Stadium e pioggia forte. Basterebbero questi due fattori per guardare con attenzione il confronto tra queste due squadre e temere per il peggio; aggiungiamoci che la squadra di Gasperini aveva un ottimo storico quest'anno in casa, arrivando alla sfida senza aver ancora subito un gol tra le mura domestiche, e ne viene fuori un impegno da affrontare al massimo delle proprie forze.

Proprio per questo stupisce un po' l'impiego di Acerbi da braccetto sinistro al posto di Bastoni. “Scelta tecnica" dirà Inzaghi, che per il resto schiera i titolarissimi come l'Atalanta.

Le formazioni ufficiali.

La prima mezz'ora della partita è praticamente un assolo bergamasco che mette in campo un'intensità molto alta sofferta dall'Inter nelle varie fasi.

“Sofferta” è il termine giusto anche perché i padroni di casa entrano in maniera molto decisa nei contrasti, finendo per prendere due cartellini gialli nei primi 30 minuti di gioco.

Il pressing è come sempre molto coraggioso, i Nerazzurri per l'appunto hanno calciato lungo molte volte per gli attaccanti, fraseggiando relativamente poco.

Riferimenti come sempre sull'uomo, Koopmeiners accorciava su Mkhitaryan se il giro palla andava verso destra, altrimenti sull'armeno ci andava Scalvini.

Calhanoglu molto coinvolto in fase di costruzione grazie a tanti smarcamenti dentrolinea per formare una linea a 4 e sfuggire alle marcature a uomo avversarie.

E' un movimento classico ovviamente, ma ieri l'abbiamo visto fare più spesso.

In questa partita abbiamo visto molto l'Inter attirare la pressione avversaria in fase di prima costruzione con un 4+2, per poi lanciare verso le punte, soluzione che però non ha aiutato molto forse anche per colpa della pioggia che ha reso difficile giocare alcuni palloni (abbiamo visto Thuram sbagliare stop e appoggi più spesso del solito).

Pavard e Dimarco larghi, Barella-Calhanoglu a supporto e Mkhitaryan si alzava largo.

Purtroppo nella prima frazione di gioco l'Inter, come detto, faticava a tenere il pallone (nei primi 30' 55% di possesso palla per l'Atalanta), lasciando il pallino del gioco ai bergamaschi.

Uno dei pochi spazi attaccabili era sicuramente quello alle spalle della linea di difesa, sempre molto alta ma anche brava a ripiegare.

Kolasinac è su Lautaro e si crea lo spazio che Barella va ad attaccare.

Non ha nemmeno proposto un pressing così alto, chiudendosi in un blocco basso spesso e volentieri (baricentro medio nel primo tempo 7 metri più basso rispetto agli avversari.

Nelle poche fasi di gioco in cui si pressava alto Acerbi/Pavard andavano sulle mezze punte.

Gasperini ha fatto vedere sostanzialmente due principi in fase di sviluppo: smarcamenti fuorilinea di Ederson e De Roon per favorire le salite dei braccetti (Scalvini soprattutto) e le mezze punte a prendere palla larghe.

Acerbi molto aggressivo nel seguirlo.
Le posizioni medie in fase di possesso dei padroni di casa: Koopmeiners e Lookman (7 ed 11) molto larghi.

Si può notare la grande ampiezza dell'Atalanta, che usava anche i braccetti in fascia per allargare il più possibile la pressione interista.

Scalvini tra i due “terzi” della retroguardia era sicuramente quello che si alzava di più inserendosi tra Acerbi e Dimarco, obbligando spesso Mkhitaryan a ripiegare.

Qui il difensore obbliga anche De Vrij a seguire il taglio, togliendo al compagno Scamacca la marcatura dell'olandese.

Tuttavia gli uomini più sofferti tra le fila bergamasche sono stati sicuramente Zappacosta e Lookman.

Il primo perché è riuscito a puntare Dimarco arrivando al cross più volte (da uno di questi si è infortunato Pavard, tra l'altro), il secondo per la sua posizione difficilmente leggibile e le ottime doti di dribbling grazie alle quali si è liberato delle marcature.

Proprio grazie al nigeriano Zappacosta riusciva ad isolarsi nell'1v1 contro Dimarco.

Lookman tra le linee, non ha la marcatura di Pavard perché con un'ottima finta di corpo l'ha lasciato sul posto, il francese infatti chiama un compagno per avvertirlo della linea di passaggio libera.
Ricevuta palla può puntare la difesa in situazione di palla aperta costringendola ad indietreggiare, Scamacca si sgancia per ricevere (Acerbi stringe) e Koopmeiners si inserisce per attirare Dimarco.
Scamacca gira verso Zappacosta che a questo punto ha l'1v1 libero contro Dimarco, contro cui può sfruttare le doti atletiche superiori per guadagnare il fondo e crossare.

Passata una mezz'ora in cui hanno sofferto tanto in mezzo al campo (pur non concedendo grandi occasioni da rete), i ragazzi di Inzaghi escono finalmente dal guscio, complice il comprensibile calo di ritmo degli avversari, e cominciano ad avere un importante predominio della trequarti avversaria, entrando nel terzo di campo ed in area dei bergamaschi più volte nei 15 minuti minuti finali di primo tempo che nei precedenti 30 (18 volte a 12), oltre a recuperare il pallone in porzioni di campo avanzate frequentemente.

Grazie al ritrovato dominio del possesso abbiamo visto i braccetti molto coinvolti, l'arma giusta per scardinare una difesa orientata sull'uomo, ed è proprio grazie ad un braccetto che l'Inter passa in vantaggio. 

Gran palla di Calhanoglu per l'inserimento di Darmian, che Lookman chiaramente non può seguire.

Un rigore guadagnato con la furbizia e concesso (in maniera sacrosanta) grazie ad un regolamento a mio avviso lacunoso in queste situazioni.

Di lì in poi la differenza la farà la fase di riaggressione.

Non abbiamo visto tante azioni manovrate diventare pericolose se non in transizione grazie ad ottimi scambi dallo stretto, il secondo gol invece (ma anche il tiro di Dimarco ad esempio, che ha fatto la barba al palo) nasce da un recupero alto di Mkhitaryan che servirà poi Lautaro.

Proprio l'armeno è stato protagonista di una gran partita sotto questo aspetto.

Le zone di campo in cui Mkhitaryan ha vinto contrasti, recuperato palla ed intercettato il pallone.

Gasperini cerca di mischiare le carte in tavola e mette Pasalic al posto di Kolasinac, ammonito, schierando un 4231 per recuperare la partita.

Tuttavia l'Atalanta accorcia le distanze grazie ad un errore in fase di costruzione interista (ed un probabile fallo non ravvisato) evitabile, regalandoci un finale di gara abbastanza sofferto.

Lookman sta già andando in pressing su Dimarco, qui sbaglia Calha a dare quel pallone di difficile gestione al compagno.

Fortunatamente il muro della Beneamata regge anche grazie ad un paio di ottime parate da parte di Sommer, assicurando 3 punti pesantissimi ed ottenuti da grande squadra, una prova di maturità passata a pieni voti.

Una vittoria che assicura un vantaggio di 6 punti sul Milan vista la sconfitta dei rossoneri in casa con l'Udinese e che assicura la vetta solitaria sulla Juve, impegnata al Franchi contro la Fiorentina stasera.

Continua dunque l'ottimo periodo, a livello di risultati e non, di Inzaghi che adesso avrà da preparare le ultime due partite prima della sosta, sperando inoltre che l'infortunio di Pavard non sia troppo grave visti gli impegni molto complicati in vista dopo il ritorno dalla sosta di Novembre.


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