Il biennio di Antonio Conte all'Inter è destinato a fare storia. In due anni in Serie A il tecnico salentino ha recuperato distanze sulla Juve che sembravano infinite e, in questa stagione, ha suggellato il tutto con lo scudetto. Al momento sono 16 i punti dai bianconeri, una vertigine se si pensa alla dittatura del recente passato. Come ricorda la Gazzetta dello Sport, prima dell'arrivo di Conte, alla 36esima giornata della stagione 2018-19, tra l'Inter e i bianconeri c'era una maxi voragine di 23 punti diventati poi 21 alla fine della stagione: Conte l'ha ridotta un po' alla volta fino a coprirla del tutto e poi negli ultimi mesi è stato lui a scavare la distanza dalla concorrenza. 

RIVOLUZIONE COMPIUTA - I 39 punti rimontati in totale sono la fotografia di uno storico sorpasso, di una rivoluzione portata a compimento. Non bastasse, domani Conte ha pure l'occasione del più spietato dei ko per indirizzare il futuro, del suo club ma pure degli altri. Con una prestazione da Inter può rovinare l'oggi e complicare il domani dei bianconeri. Se battesse Pirlo, spegnerebbe definitivamente la fiammella Champions a Torino e ripartire per la Juve sarebbe più complesso. Tradotto, il club milanese si garantirebbe un vantaggio ai blocchi di partenza per il 2021-22. 

NIENTE REGALI - Sul campo Conte è il martello di sempre nonostante lo scudetto sia già sul petto: è determinato a chiudere a 94 con un altro paio di vittorie. Negli ultimi giorni ha affrontato Samp e Roma con la solita fame e così farà con Juve e Udinese, senza distinzione di sorta: non si allenta la presa, non si fanno regali a nessuno. Certo, la tappa di Torino trascina una tempesta di sentimenti nel cuore di Antonio: era pur sempre una leggenda bianconera e si è trasformato nel nemico numero uno, la vita e il calcio sanno essere strani. A febbraio volarono insulti e diti medi e adesso la classifica di Serie A non aiuta a rasserenare l'ambiente.

Andrea Coppini


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