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Ad una settimana dall’inizio di EURO 2020, è già tempo di primi bilanci e, in alcuni casi, verdetti. Al netto del terrore e della paura di sabato pomeriggio, che un po’ ha rovinato a tutti la magia di questi europei, quasi tutti i pronostici sono stati rispettati, con le big in linea con le aspettative. Certo, siamo solo all’inizio, dare dei giudizi definitivi oggi sarebbe da irresponsabili, ma qualche indizio sul proseguo di questa manifestazione è stato lanciato. 

FRANCIA – Chi ha impressionato di più è sicuramente la Francia, data da tutti come la favorita numero uno alla vittoria finale. La prestazione sfoggiata martedì contro la Germania, infatti, è pura dimostrazione di come la squadra transalpina sia nettamente la più forte, soprattutto nelle sue individualità, in grado di decidere la partita dal nulla, con una giocata o un colpo di genio. Proprio come il passaggio di Pogba ad Hernandez, illuminante, magico, ma soprattutto efficace, che lo mette davanti alla porta, costringendo Hummels all’intervento e all’ autogol. Alcune voci di corridoio vociferano che lo spogliatoio non sia poi così unito e coeso, con alcune questioni sospese come una spada di Damocle e pronte ad esplodere alle prime difficoltà. Forse, del resto, solo così questa Francia può perdere questo Europeo. 

GERMANIA E SPAGNA – Chi invece esce un po’ con le ossa rotte da questa prima giornata sono le finaliste del 2008, accomunate da uno stesso problema, la mancanza di una punta di spessore. Se la Germania può aggrapparsi al blasone del suo avversario, la Francia di cui sopra, non sembrano esserci alibi per le furie rosse, ingarbugliate da una Svezia in perfetta continuità con le due gare del 2017 che ci estromisero dal mondiale russo. Inutile dire che le prossime partite saranno decisive, con margini di errore ridottissimi per evitare di finire nelle sabbie mobili delle migliori terze. 

INGHILTERRA E BELGIO – A gonfie vele viaggiano anche altre due favorite, agevolate da gironi non propriamente impegnativi.  In particolare il Belgio, che ha rullato la Russia all’esordio e ha riacciuffato la Danimarca ieri, dopo un primo tempo in balia totale dell’avversario, portando a casa la vittoria e la qualificazione. Del resto, quando dalla panchina entrano De Bruyne, Hazard e Witsel, aggiungendosi a Lukaku e Carrasco, la naturale conseguenza non può che essere la meraviglia del gol siglati, da vedere e rivedere all’infinito. 

LE ALTRE – Nessuna particolare sorpresa nel resto delle partite fin qui disputate, se si esclude la prima storica vittoria in una competizione ufficiale della Finlandia contro la Danimarca, giocata però in un clima surreale dopo lo shock per Eriksen. Infatti, anche se un po' a fatica, vincono sia il Portogallo, con un CR7 autore di una doppietta ma in difficoltà per l’intera partita, che l’Olanda, avvolta in uno scetticismo generale e bersagliata di critiche in patria, che porta a casa due vittorie e la qualificazione agli ottavi. 

ITALIA – “The last but not the least”. Il capolavoro tecnico e umano del Mancio è sotto gli occhi di tutti, specie se ricordiamo il punto di partenza, quel fondo del barile su cui era adagiata la nostra nazionale dopo il biennio Ventura. Qualità, gioventù, velocità e visione di gioco, individualità, gruppo. In questa Nazionale c’è tutto per sognare un grande Europeo, che non deve per forza coincidere con una vittoria finale ma, più semplicemente, riallinearsi con il posto che ci compete. Il difficile, oggi, è proprio tenere a freno gli entusiasmi dopo i due 3-0 rifilati a Turchia e Svizzera, che ci hanno visto dominare in lungo e largo per tutti i 90’, come mai ci era capitato. Domenica pomeriggio basterà un pari per agguantare il primo posto ( vedendo un po' gli abbinamenti, non è che sia proprio un affare ) e poi, con l’inizio della fase ad eliminazione diretta, si vedrà quanto avanti siamo e come sapremo reagire alle inevitabili difficoltà che questa fase ci proporrà. 

Fabio di Iasio 


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