Saturni, ex responsabile giovanili Fiorentina: “Chi vuole prendere Bernardeschi deve farlo giocare”

In questi giorni di preparazione alla lunga estate di calciomercato ha parlato in esclusiva ai microfoni di calciomercatointer.eu l'ex ds delle Giovanili della Fiorentina Ilario Saturni. L'ex dirigente per anni ha operato come talent scout nei settori giovanili, scovando talenti come il campione del mondo 1982 Paolo Rossi. Ma ha anche scoperto Federico Bernardeschi, in questi giorni accostato all'Inter in quanto giocatore svincolato. Ecco l'intervista integrale 

Sig. Saturni, innanzitutto cosa ne pensa di questo campionato? E' giusta la classifica finale?

Credo sia stato uno dei più belli degli ultimi anni. Non ricordo una lotta così avvincente fra più squadre. Il Milan lo ha meritato, anche perché Pioli (che l'abbiamo avuto a Firenze) è un signore e quindi si è meritato questo traguardo. Il Milan in certi aspetti ha dimostrato di essere più compatto rispetto ad altri nel corso della stagione, nonostante i periodi bui”. 

E l'Inter invece? Cosa le è mancato per vincere il campionato?

Non ha fatto una cattiva stagione, avendo vinto Supercoppa e Coppa Italia. Tuttavia, è mancato qualcosa che invece ha permesso al Milan di cucirsi il tricolore sul petto”. 

Come giudica Inzaghi? Ci riuscirà l'anno prossimo?

Anche lui come Pioli è un gran signore. Aveva bisogno di cambiare aria e Milano è stata la scelta giusta. Alla Lazio ormai aveva finito un ciclo. Come prima esperienza in una grande squadra non è stato male, deve migliorare e credo che riuscirà ad avere successo nell'Inter. Uno così è difficile da trovare in giro". 

Ora ci sarà il mercato e le squadre puntano a giovani di prospettiva o a parametri zero e Bernardeschi rientra tra questi. Cosa ne pensa di lui che lo ha scoperto?

Federico è un giocatore strepitoso. Già a 10 anni dimostrava di essere forte. Lo scoprii durante un mio soggiorno a Carrara e lui giocava nella scuola calcio locale. Sa, nella mia filosofia è utile prendere gente di mare perché fisicamente si sviluppano in un ambiente sano che li fa crescere bene. Io preferisco i lupi di mare (ride, ndr). Scherzi a parte, capii subito che Federico poteva fare grandi cose, tant'è che a soli 10 anni lo portai a Firenze assieme a Piccini e gli feci firmare il primo contratto. Lui stesso capì subito dell'importanza che poteva dare e infatti nei primi anni ha fatto tanti sacrifici, come fare avanti e indietro da Carrara in pullman. Non è da tutti”. 

E poi cosa è successo alla Juventus?

E' successo che ha dovuto misurarsi con altri campioni dunque ha calato un po' il suo rendimento. Nonostante ciò, è comunque ancora forte Bernardeschi. Può ancora dire la sua”.

L'Inter guarda con attenzione ma anche il Napoli si è fatto avanti. Dove lo vedrebbe bene Lei?

Bernardeschi è un giocatore né giovane ma neanche troppo vecchio, quindi potrà ancora dare tanto. La squadra che lo vuole però sappia una cosa fondamentale: lui va per giocare titolare, non per fare da riserva. Se sta bene fisicamente è da farlo giocare. Ricordo sempre quando lo vidi da ragazzino, aveva un piede sinistro formidabile e un tiro potente. Pochi a quell'età sono già così sviluppati”. 

Stasera l'Italia scenderà in campo con l'Argentina per la Finalissima Intercontinentale e Bernardeschi ovviamente ci sarà. Lei lo inserirebbe subito?

La bravura di Federico ha come riconoscimento il fatto di essere in pianta stabile in squadra da ormai diverso tempo. Io lo farei partire dalla panchina, poi se serve potrà entrare e dire la sua”. 

Lei ne ha scoperti di giocatori nel corso della Sua lunga carriera. Ci può ricordarne altri che hanno esordito in Serie A?

Certo. La Toscana ha sempre avuto tante scuole calcio, per cui di talenti ne ha sfornati tanti. La mia prima esperienza è stato come responsabile della Virtus Cattolica a Prato, dove giocava Paolo Rossi. Anche lui come Bernardeschi era già forte, tant'è che venne proprio la Juventus a guardarlo e fece di tutto per portarlo a Torino. Dopo ce ne sono stati altri: Nuciari, Piovanelli, Banchelli ed anche Tommaso Berni, terzo portiere dell'Inter fino a qualche anno fa. Lo portai io stesso ad Appiano Gentile”. 

 


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