Analisi tattica Sassuolo Inter: seconda sconfitta stagionale
Al Mapei stadium il Sassuolo ha la possibilità di sfruttare l'occasione di sfidare una squadra distratta e senza grosse motivazioni come l'Inter.
Il grosso del lavoro, i Nerazzurri, l'hanno già fatto, ora c'è da onorare le ultime giornate di campionato e non “falsare” le varie corse all'Europa o salvezza.
Missione fallita ieri sera, perché il Sassuolo di Ballardini vince clamorosamente contro un'Inter distratta e senza mordente, facendo 6 punti su 6 considerando la vittoria all'andata e soprattutto interrompendo la striscia di 42 partite consecutive in cui si segnava almeno un gol.
Certo il turnover di Inzaghi ha aiutato: via Calhanoglu, Barella e Thuram per favorire una chance di mettersi in mostra ad Asslani, Frattesi e Sanchez.
Il Sassuolo invece si affida ad un 5-3-2 con Laurientè-Pinamonti come coppia d'attacco e la volontà di far male in contropiede o sfruttare qualche errore individuale interista.
Armi per fare male ai nerazzurri non ce n'erano, quantomeno su palla manovrata, anche se i neroverdi potevano sfruttare ad esempio la marcatura a uomo di Bastoni su Matheus Henrique, il difensore italiano infatti saliva sulla mezzala per via della pressione interista: il Sassuolo costruiva a 3 dunque sul braccetto usciva un centrocampista lasciando quella zona di campo scoperta, a quel punto il braccetto rompeva la linea per aggredire l'avversario.
Tuttavia i padroni di casa cercavano di costruire molto più a sinistra che a destra viste le maggiori qualità con la palla di Ferrari e Doig rispetto ad Erlic e Toljan, oltre alla presenza di Laurientè a cui piace allargarsi per ricevere il pallone e puntare l'uomo accentrandosi.
All fine comunque il regalo interista arriva con Dumfries, che pecca nella protezione di un pallone che stava uscendo regalando il possesso a Thorstvedt, il norvegese trova Laurientè che buca Audero.
A quel punto l'Inter smette di sonnecchiare e prova a recuperare la partita, pur con qualche errore individuale.
La priorità dei neroverdi era quella di coprire maggiormente il campo a sinistra dalla parte di Bastoni che era preso a uomo da Matheus Henrique.
In ogni caso la palla al braccetto sinistro arrivava comunque spesso e volentieri.
Come? In fase di prima costruzione i nerazzurri costruivano con Pavard e Carlos Augusto larghi e De Vrij e Bastoni al centro della difesa, Dumfries rimaneva molto alto per non far uscire Doig “bloccandolo”, così facendo Frattesi poteva smarcarsi fuorilinea sulla fascia attirando la pressione di Thorstvedt stringendo così il centrocampo avversario e favorendo le salite di Bastoni.
Il Sassuolo aveva infatti difficoltà nel coprire l'ampiezza in fase di costruzione e sviluppo, la loro prerogativa era più che altro quella di non permettere giocate per vie centrali, mandando i nerazzurri sulle fasce.
Questa prerogativa si poteva vedere anche dai movimenti di Pinamonti in fase di pressione: i neroverdi non cercavano di riprendere il possesso ma solo di contenere l'avanzata degli avversari.
Sforzo dimostrabile anche dal grafico in cui possiamo vedere le zone maggiormente ricoperte dai giocatori del Sassuolo in fase di non possesso.
Questa passività della squadra di Ballerini ha permesso ai difensori interisti di avere una grande libertà per condurre, infatti Pavard, Bastoni e De Vrij sono nettamente primi per metri guadagnati grazie a conduzioni e passaggi nella partita.
Affrontando questo blocco basso ovviamente c'era bisogno di qualche uomo in più che sparigliasse le carte ad attaccare la linea, e come sempre in questi casi i braccetti diventano fondamentali.
Come detto prima sia Bastoni che Pavard rimanevano molto larghi grazie agli smarcamenti di Asllani, questo li metteva in condizione di andare in zone molto avanzate, il primo per andare a mettere palloni in area velenosi, il secondo per attaccare l'area senza palla, e per poco non ci scappava il secondo gol “da terzo a terzo” della stagione dopo quello di Bisseck contro il Bologna.
Per l'Inter inoltre era molto facile cambiare gioco e portare il braccetto sinistro a crossare: bastava creare un po' di densità sul lato destro del campo costringendo gli avversari ad accorciare per concedere praterie dal lato debole.
Bastoni alla fine uscirà dal campo con 4 cross fatti ed un passaggio chiave, a dimostrazione del fatto che è stato molto coinvolto negli ultimi 30 metri.
Ad ogni modo la migliore arma che aveva a disposizione l'Inter era sfruttare le marcature dei braccetti del Sassuolo.
La linea difensiva avversaria infatti si smembrava spesso a causa di Ferrari ed Erlic che rompevano aggressivi lasciando tanto spazio attaccabile dietro di sé, Lautaro e compagni hanno cercato di approfittarne più volte.
Prima sfruttando l'ampiezza della manovra: Dumfries faceva il solito movimento ad accentrarsi per favorire la salita sulla fascia di Pavard, appena la palla arrivava al francese, solo, Doig lo attaccava mentre Dumfries si inseriva dietro di lui seguito da Ferrari, a quel punto l'area dei padroni di casa era vuota e serviva il ripiegamento di un centrocampista per rioccuparla, ma spesso era troppo tardi.
Un altro modo era quello di sfruttare le posizioni avanzate di Frattesi che come sappiamo ha un particolare fiuto per il gol, la mezzala attirava spesso Ferrari che rompeva la linea in maniera aggressiva, i compagni di reparto però non erano abbastanza lesti da chiudere quel buco permettendo inserimenti ed imbucate.
Purtroppo però nessuno tra le fila nerazzurre ha avuto la freddezza necessaria per pareggiare la partita, col passare dei minuti la squadra di Ballardini ha trovato fiducia nel difendersi così bassi ed ha concesso sempre meno, nonostante i cambi iper offensivi di Inzaghi che ha tolto dal campo una mezzala mettendo Arnautovic, oltre a Caudrado e Buchanan sulle fasce che hanno puntato l'uomo tantissime volte.
Il Sassuolo conquista così tre punti importantissimi per la sua corsa alla salvezza, fa specie il fatto che gli emiliani siano riusciti a conquistare 1/5 dei suoi attuali punti (6 su 29) contro la squadra che ha dominato il campionato, rimanendo così gli unici mai battuti quest'anno in campionato dai neo campioni di'Italia.
Una sconfitta ovviamente accettabile e preventivatile, ma come si sa ad Inzaghi non piace perdere nemmeno le amichevoli, vedremo dunque con che volto si presenterà l'Inter ai prossimi impegni.