Getty Images
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Il Tottenham ha comunicato l'esonero del tecnico portoghese, affidando la panchina al duo Ryan Mason-Chris Powell per il resto della stagione. Una notizia inaspettata, arrivata in un momento in cui l'attenzione di tutti era rivolta alla bomba sganciata ieri sul calcio europeo, che inevitabilmente ha attenuato la portata di questo esonero.  

In altri tempi, una notizia di questo tipo avrebbe scatenato milioni di tifosi, eternamente divisi sulla figura dello Special One. In particolar modo i suoi detrattori, aumentati notevolmente nella magica notte di Madrid del 2010 e che proprio in quella notte indicano la fine delle sue fortune e l’inizio del suo declino.  Ma la realtà racconta ben altro. 

POST INTER – Resta alla guida delle Merengues per tre stagioni, riuscendo a vincere una Coppa del Re al primo anno e, soprattutto, una Liga nella stagione successiva, rompendo l’egemonia del  Barcellona dei fenomeni e collezionando per la prima volta nella storia 100 punti. In Champions League porta per tutti e tre gli anni la squadra in semifinale, non riuscendo però mai ad avere quel pizzico di fortuna per arrivare in finale. 

CHELSEA – Proprio a causa della mancata conquista della Champions,  il suo rapporto con Florentino Perez si interrompe e per Mourinho si aprono le porte di un dolce ritorno a casa, quella che l’aveva lanciato a grandi livelli : il suo Chelsea.

 Il primo anno si chiude con un terzo posto in Premier League e l’ennesima semifinale di Champions persa, la quarta consecutiva.  La fiducia di Abramovich però non si intacca, insieme costruiscono una squadra nuova e volano verso la vittoria del Campionato , a cui si aggiunge anche una coppa di Lega. Il problema però resta sempre l’Europa, dove viene condannato da un doppio pareggio contro il PSG che premia la squadra parigina. 

M.UNITED – La terza stagione con il Chelsea è forse la più difficile della sua carriera, qualcosa con la squadra sembra essersi rotto e, nonostante una qualificazione agli ottavi di Champions, a dicembre arriva l’esonero. 

Le voci sul suo atteso e definitivo fallimento iniziano a crescere, ma pochi mesi dopo un’altra grande d’Inghilterra decide di affidargli la sua gloriosa panchina. Arriva la chiamata del Manchester United. Al primo anno è già nella storia del club, portando in bacheca una coppa di Lega e la vittoria dell’Europa League, rinfrescando la sua immagine europea. 

LE VERE DIFFICOLTA - Il secondo anno a Manchester non porta in dote nessun trofeo ma regala un ottimo secondo posto alle spalle del super City di Guardiola e una sconfitta nel finale di FA CUP contro il Chelsea di Conte. Sarà però la sua ultima grande stagione. Nel dicembre del 2018 arriva un altro esonero, sempre in corsa, causato da un evidente scollamento con la squadra, non più in grado di seguirlo. 

Qui, per la prima volta, si vede un Mourinho in difficoltà, il suo calcio sembra non sposarsi più con i tempi, fatica ad adattarsi alle nuove idee e ai nuovi principi, non riesce più a catturare come in passato i suoi giocatori. L’avventura al Tottenham, iniziata nel novembre del 2019, sembra confermare queste sue difficoltà. A parte qualche guizzo come la vittoria contro Guardiola dell’autunno scorso, la squadra non riesce ad essere competitiva, nonostante Bale, Kane, Son e tutti gli altri grandi campioni che solo due anni fa disputavano una finale di Champions. 

L'esonero di questa mattina è forse la fine di un ciclo, l'epilogo di una storia, di una filosofia, ma di sicuro non sarà la fine di un uomo , che ha fatto la storia del calcio e nella stessa ci rimarrà a lungo , pronto a rialzarsi e risorgere dalle sue stesse ceneri. 


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