Delle quattro, l'una. La Lega Serie A aveva avanzato svariate richieste alla FIGC, che ha deciso di accogliere solo in parte le istanze dei club dopo un Consiglio Federale. Le società, all'unanimità, avevano votato la proposta dell'Inter e proponevano di far slittare in avanti le scadenze per pagare le mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno: marzo si sarebbe così pagato entro il 30/6, aprile entro fine luglio, maggio e giugno entro fine anno. Si chiedeva inoltre all'AIC, che aveva subito rifiutato senza possibilità d'appello, la rinuncia collettiva a due mensilità da parte dei giocatori.

Dal Consiglio FIGC è emersa quella che è un'autentica vittoria di Pirro per le società di Serie A. Il Consiglio Federale ha infatti deciso e deliberato di rinviare di un mese la verifica sul pagamento degli stipendi del mese di marzo, che potranno dunque essere versati fino al 30 giugno: in quella data si controllerà anche il saldo di aprile, che non è stato rinviato. Entrambe le mensilità saranno la condizione necessaria per ottenere l'iscrizione ai campionati: senza rinvio, stando ai report odierni, almeno sei società di Serie A avrebbero rischiato di non iscriversi. Non slittano invece le date per saldare aprile (30/6), maggio (fine settembre) e giugno (fine anno). E, lo ribadiamo, nessuna rinuncia dell'AIC a due mensilità. Un rinvio, dunque, che dà solo respiro alle società nella ricerca di finanziamenti e fondi per saldare, ma non un effettivo beneficio.

CONSIGLIO FEDERALE: ECCO LA NORMA ANTI-SUPERLEGA - Oltre alle decisioni sugli stipendi e sulle multiproprietà, arriva anche la tanto attesa norma anti-Superlega. La licenza decadrà se le società parteciperanno a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute da UEFA, FIFA E FIGC, oppure organizzeranno gare e tornei amichevoli senza l'autorizzazione federale. Un segnale per la Juventus, tuttora all'interno della Superlega: se non uscirà, non potrà iscriversi a nessun torneo organizzato dalla FIGC... 


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