Il miglior acquisto che Marotta potesse dare ad Inzaghi. Questo è Benjamin Pavard, un giocatore che, dopo le beffe degli affari Azpilicueta, Lukaku, Scamacca e Samardzic, ha voluto fortemente indossare i colori nerazzurri, e dopo gli incredibili “rifiuti” dei sopracitati ci voleva proprio un acquisto che facesse di tutto per arrivare alla corte di Inzaghi.

Il francese ce l'ha fatta a suon di likes su Instagram e richieste esplicite a società ed allenatore, ma - tralasciando il lato umano - perché Pavard è il miglior innesto di mercato dai tempi di Hakimi?

Prima di parlare del lato tattico della questione, preme ricordare che il neo arrivato è un calciatore affermatissimo che ha giocato nei migliori palcoscenici internazionali, vincendo tanto, facendo parte di squadroni, un top del ruolo arrivato a titolo definitivo nel (probabile) prime della carriera.

Basterebbe questo per far capire il peso di un'operazione del genere, ma non finisce qui.

L'ex Bayern è infatti il perfetto innesto tecnico-tattico nello scacchiere di Inzaghi, che già promuovendo Darmian come titolare aveva fatto capire ala società che nella posizione di braccetto servisse un profilo dinamico, bravo a portar palla e negli 1v1 difensivi, oltre ad essere quasi un secondo regista (non ai livelli di Bastoni ma siamo vicini) ed ottimo nelle fasi di difesa posizionale grazie alla stazza.

Ricordiamo infatti che Pavard nasce come come terzino nello Stoccarda e continua ad esserlo negli anni successivi al Bayern acquisendo doti tecniche importanti. L'ultimo anno però, sia con Nagelsmann che successivamente con Tuchel, ha cominciato ad essere utilizzato con costanza come braccetto di destra, soprattutto in fase di possesso.

Questo per sfruttare al meglio le sue doti tecniche sia in regia che in conduzione, dato che da terzino non ha la dimensione offensiva giusta per essere un fattore.

Questo non significa che non abbia ottimi istinti offensivi per essere un difensore, ma che ha poco “spunto” palla al piede rispetto ai migliori terzini destri del mondo; da terzo di difesa gli standard si abbassano da quel punto di vista e lì ci rientra alla perfezione.

Il francese infatti, come detto, ha grandi doti tecniche per lanciare lungo sia in profondità che, cosa più importante nel calcio di Inzaghi, per fare lunghi cambi gioco.

Come testimoniato dai dati di fbref.com è infatti all'81esimo percentile per percentuale di passaggi lunghi completati (significa che fa meglio dell'81% dei centrali nei migliori 5 campionati europei), oltre ad essere al top in quasi tutte le statistiche che riguardano i passaggi.

Non solo, come detto sopra ha anche ottime abilità in conduzione palla.

Anche qui ha ottimi numeri in conduzioni progressive (90esimo percentile), conduzioni nell'ultimo terzo di campo (77esimo percentile) e conduzioni in area (85esimo percentile).

E' un fattore importante questo perché va a sostituire un giocatore (Darmian) che aveva una dimensione offensiva davvero povera e non era sicuramente una minaccia offensiva per gli avversari sia con la palla che senza palla, come parzialmente dimostrato da questo grafico (dati Understat).

Dico “senza palla” perché il francese ama inserirsi, sovrapporsi ma anche seguire l'azione ed arrivare a rimorchio al limite dell'area per sfruttare le sue grandi doti balistiche.

Sono state tante l'anno scorso le situazioni in cui il braccetto (soprattutto D'Ambrosio, sicuramente quello con più iniziativa) si ritrovava nei pressi dell'area in azioni pericolose ma senza avere le capacità tecniche per chiuderle in bellezza, come ad esempio questa.

Qui D'Ambrosio tira male, ma sarebbe stata l'occasione ideale per Pavard.

Per quanto riguarda i movimenti senza palla, l'ex Bayern ama soprattutto fare sovrapposizioni interne attaccando la linea…

Scarico ed inserimento.

…ma anche esterne, per andare al cross.

All'Inter potrebbero essere tante le possibilità anche di inserirsi su cross, ma anche in costruzione grazie a giochi a tre tra quinto e mezzala/punta.

Qua ad esempio Darmian non attacca l'area trovandosi in ritardo. Per inciso, il crossatore è Bastoni, non sarebbe male far diventare il “da quinto a quinto” gasperiniano ad un “da teerzo a terzo”.
Classica giocata col terzo uomo soprattutto quando c'era D'Ambrosio in campo, potremmo rivederla con Pavard spesso.

Inoltre Pavard ricoprirà un ruolo importante anche in costruzione ed in uscita palla.

Darmian era abbastanza coraggioso sotto pressione e non buttava mai il pallone, ma faceva pochi passaggi tra le linee e se doveva lanciare era spesso poco pulito e preciso.

Con il francese invece Inzaghi riguadagna il regista arretrato che aveva perso con Onana. Certo non è la stessa cosa dato che il portiere è sempre meno marcato, ma avere altra qualità tecnica nei tre dietro era fondamentale per sopperire parzialmente alla partenza del camerunense. 

Grazie a lui alcuni sistemi tattici che abbiamo visto nelle precedenti partite sarebbero sicuramente più pericolosi ed avrebbero più senso, come un'ipotetica rotazione in cui Barella e Calhanoglu si abbassano formando una linea a 4 permettendo al braccetto di sganciarsi e stare più interno.

Questa struttura si è già vista col Monza ma Darmian non era una minaccia senza palla.

Pavard tra l'altro è già stato usato da interno in qualche azione di costruzione con Tuchel.

Il francese si accentra per permettere alla mezzala (Musiala) di prendere palla più largo.
Altra rotazione che ho visto fare in alcune partite con D'Ambrosio in campo. Chiaramente dipende dagli interpreti in campo: se c'è Frattesi potrebbe essere lui ad aggiungersi alla linea offensiva con Dimarco che si accentra. Stesso discorso per Dumfries/Cudrado, se c'è il primo sarebbe più adatto attaccare la profondità, col secondo meglio metterlo in ampiezza.

Dal punto di vista difensivo l'Inter prende un giocatore molto versatile: abituato a giocare 1v1 difensivi (87esimo percentile per percentuale di contrasti vinti), aggressivo se serve (99esimo percentile per contrasti in zona d'attacco, meglio di lui Darmian per intenderci) ma anche bravo in fasi di difesa posizionale come già detto, essendo forte nei contrasti aerei.

Tra l'altro l'ultimo anno ha giocato in difesa con alcuni principi simili a quelli di Inzaghi.

Già abituato a rompere la linea esattamente come fa Darmian.
Pressa alto volentieri se serve.

L'unica cosa in cui Darmian potrebbe essere meglio sono i ripiegamenti difensivi, l'italiano ha un baricentro più basso ed è sempre stato molto forte in transizione difensiva essendo molto scattante, motivo per cui era perfetto contro ali brevilinee e non. 

Non ha sfigurato nel confronto con Leao reggendo il suo primo passo, cosa che bisogna vedere se riesce a Pavard (nella partita col PSG Mbappè entra a partita in corso nel suo lato di campo, Nagelsmann lo inverte con Upamecano per paura di quell'1v1).

Un altro possibile difetto del'ex Bayern è l'eccessiva irruenza: essendo un ex terzino, di scuola tedesca peraltro, a volte tende a non saper temporeggiare abbastanza commettendo falli stupidi, in un ruolo più delicato e vicino all'area come il braccetto può essere pericoloso questo aspetto.

Per il resto non c'è dubbio che il francese sia l'innesto perfetto per Inzaghi, come ampiamente spiegato.

I presupposti per fare una gran stagione ci sono tutti sia per lui che per l'Inter, non resta che sperare che le previsioni si rivelino corrette.


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