Le sbracciate verso le critiche, le giocate da fuoriclasse: riecco Barella
Nicolò Barella fa ritorno ai suoi livelli, trascinando l'Inter e costringendo i critici a doversi ricredere.
Dicevano che sbracciasse troppo in campo, che si preoccupasse di più a "sgridare" i suoi compagni di squadra piuttosto che pensare a giocare bene.
Eppure i fatti dicono altro, o meglio: dicono molto di più. E' innegabile il suo atteggiamento "nervoso" - per così dire - visto a inizio stagione ma le prestazioni messe da Barella in campo, fin'ora, evidenziano dei tratti da giocatore superiore.
A partire dai suoi gol, importanti e conditi di una tecnica impressionante: come la volee alla Cremonese, la pennellata da calcio di punizione contro l'Udinese, la rete al Camp Nou dove controlla perfettamente un pallone preciso ma non semplice e batte Ter Stegen in girata e come quella contro la Salernitana che è la fotocopia di quello fatto al Barcellona.
Poi dai suoi assist, decisivi e caratterizzati da una spiccata intelligenza tattica e calcistica: come quello per Lautaro contro la Cremonese, dribbling e passaggio filtrante perfetto per il Toro; come la rasoiata precisa sul piede di Brozovic che è valso il gol vittoria contro il Torino; come quello per Dimarco contro la Roma, che premia il taglio del suo compagno; e - solo determinante in sto caso - come l'appoggio semplice a Lautaro che da fuori area punisce la Salernitana.
Infine dal resto che fa, quello che va oltre ai gol e agli assist. In particolare nell'ultimo periodo, che non casualmente coincide con il migliore momento dell'Inter. Per spiegarlo nel dettaglio, bisogna prendere ad esempio le sue due prestazioni contro il Barcellona. Come all'andata a San Siro, uguale al ritorno al Camp Nou: Nicolò è instancabilmente onnipresente in mezzo al campo, copre ogni spazio e asfissia continuamente con il pressing, ripulisce una caterva di palloni in fazzoletti di terreno molto ristretti, imposta e fa spettacolo. Insomma, due partite giocate da fuoriclasse indiscusso.
E, già che ci siamo, si va con la ciliegina sulla torta: con 3 gol e 4 assist è il secondo centrocampista con più G+A del campionato, dietro a Milinkovic Savic che conta 3 assist in più. Inoltre, per completezza del discorso, ieri sera Barella è stato nominato nella top 11 della Serie A durante la serata delle premiazioni del Gran Gala Aic.
Serve che si aggiunga ancora qualcos'altro?