Inter-Parma 2-1: Lautaro e Acerbi portano l'Inter agli ottavi. Le Pagelle
L'Inter, campione in carica, agguanta a fatica i quarti di Coppa Italia contro un ottimo Parma.
Ducali avanti con Juric nel primo tempo. Nerazzurri negativi e mai pericolosi per gran parte della partita trovano il pareggio grazie ai cambi ma soprattutto grazie al gol di Lautaro Martinez sul finire del secondo tempo regolamentare. Nei supplementari è una prodezza di Acerbi a regalare il passaggio del turno.
Queste le pagelle:
Onana 6: Non può nulla sul gran gol di Juric. Respinge le uniche due conclusioni verso la porta dei bianco crociati e per il resto risulta spettatore non pagante di uno spettacolo che non avrebbe comunque meritato l'acquisto del biglietto.
D'Ambrosio 5,5: Non giocava da una vita e si vede. Commette alcune leggerezze, non da lui, che potevano costare caro. (dal 81° Darmian 6: Entra positivamente nel match portando la consueta tranquillità e aumentando la qualità del possesso.)
De Vrij 6: Contiene con sicurezza Vazquez e gioca una partita sicura e autoritaria. Gioca i supplementari acciaccato senza far mancare il suo apporto alla fase difensiva.
Bastoni 6: Dietro non rischia molto ma non offre il solito aiuto alla manovra. (dal 66° Dimarco 6,5: Lo stop da cui nasce il gol decisivo di Acerbi è la cosa migliore fatta vedere dall'Inter quest'oggi. Parte centrale di sinistra, passa esterno e chiude mezzala con la solita qualità. In questo momento è uno degli intoccabili.)
Dumfries 4: Se la dirigenza nerazzurra vuole incassare 60 milioni dalla sua cessione deve sperare che le pretendenti all'olandese non abbiano visto questa partita. Sbaglia tutti i palloni giocati sia per mancanze tecniche che, soprattutto, per mancanza di lucidità. (dal 67° Bellanova 6: Era impossibile fare peggio del suo predecessore e infatti fa meglio. Spesse volte sbaglia scelta di gioco ma ci mette corsa e impegno e trova anche qualche cross interessante.)
Gagliardini 4,5: Questa partita era ampiamente alla sua portata ma dopo il rovinoso ingresso di Monza si conferma un corpo estraneo a questa squadra. Dovrebbe donare equilibrio ma non recupera alcun pallone e quei pochi giocati li sbaglia.
Asslani 6: Gioca con la voglia di mettersi in mostra e per questo tante volte eccede nel forzare la giocata. Dimostra però buona personalità e regala alcune aperture, come in occasione del gol di Acerbi, veramente pregevoli.
Mktharyan 5,5: L'armeno è senza dubbio il giocatore più dotato tecnicamente dei ventidue che hanno cominciato il match ma nonostante questo non riesce a dimostrare il suo livello tecnico superiore. (dal 67° Dzeko 6,5: Basta il suo ingresso in campo a cambiare l'umore dei compagni di squadra. Davanti è un vero e proprio faro che attira verso di se tutti i palloni. Solo Buffon gli nega la gioia del gol che avrebbe evitato ai compagni gli sforzi dei supplementari.)
Goesens 6: In crescita. Non ancora lontanamente ai livelli di Bergamo ma nel momento peggiore dell'Inter è uno dei pochi a provare ad accendere la luce. (dal 81° Acerbi 7: Segna il gol vittoria con un colpo di testa da fuori area a scavalcare Buffon. Un gol che vale il passaggio del turno per i detentori del trofeo.
Lautaro 6,5: Non la sua migliore versione. Per quasi 90 minuti vaga sulla trequarti campo senza riuscire a rendersi pericoloso. Trova per il gol del pareggio, complice la deviazione di Osorio, che porta l'Inter ai supplementari.
Correa 5,5: Occasione sprecata, l'ennesima. Quella di oggi poteva essere l'occasione per ritrovare fiducia e dimostrare di poter entrare nelle rotazioni in attacco in attesa di capire se Lukaku può tornare quello del biennio Conte. Si limita però a qualche giocata interessante e poco altro. (dal Skriniar 113° S.V.: entra con il Parma sulle gambe per proteggere il vantaggio.)
All. Inzaghi 5,5: Passaggio del turno arrivato anche e soprattutto grazie ai cambi dovrebbero valergli la sufficienza ma così non è. Una squadra che punta a vincere il campionato e a riconfermarsi campione in Coppa Italia non può eliminare una compagine di Serie B solo nei supplementari. Per 88 minuti si è vista un'Inter lenta e senza idee e la sensazione è che la vittoria sia arrivata solo grazie ad una reazione d'orgoglio piuttosto che agli accorgimenti tattici. Ora c'è da riprendere la marcia in campionato e tra una settimana il derby di Supercoppa contro il Milan dove in palio c'è il primo trofeo della stagione.