Inter, il paradosso di Kolarov e Vidal: pronti per vincere subito, ma non incisivi
In estate abbiamo sentito ripetere come fosse un mantra la frase: “Conte vuole giocatori vecchi e pronti per vincere subito”.
Ed infatti ad agosto l’Inter ha abbandonato le piste (costose) di Tonali e Kumbulla, giovani e promettenti ma sicuramente “da aspettare” e far crescere, per firmare i poco costosi e decisamente più esperti Kolarov (35 anni) e Vidal (34 a maggio). Entrambi i giocatori vantano un carisma notevole e hanno un palmares molto ricco che li rende uomini importanti nello spogliatoio di qualsiasi squadra che punti a vincere.
8 mesi e 32 giornate dopo l’Inter è in testa alla classifica e vanta 9 punti di vantaggio (10 contando gli scontri diretti con il Milan) sulla prima delle inseguitrici. Ciononostante in questi risultati lo zampino di Kolarov o Vidal è solo marginale. Il primo, attualmente ai box per un affaticamento muscolare da inizio aprile, ha giocato in totale 11 partite, di cui l’ultima in Coppa Italia contro la Juventus il 2 febbraio, da subentrante. Peraltro quasi tutte le partite di Kolarov risalgono ad inizio stagione quando, complice l’assenza di Bastoni, Conte ha fatto spesso affidamento sul difensore serbo.
Diversamente, Vidal ha trovato molto più spazio senza però riuscire a dare quell’apporto che il tecnico salentino si aspettava. Il cileno, infatti, ha giocato 23 partite in stagione ma spesso i suoi errori grossolani sono risultati decisivi, in negativo, per l’Inter, come l’espulsione per proteste in Champions League a novembre contro il Real Madrid. L’unica gioia nerazzurra per il centrocampista ex Barcellona è il goal, di importanza capitale, contro la Juventus nella penultima partita del girone d’andata. Vidal, al momento, sta recuperando da un’operazione al ginocchio di inizio marzo e difficilmente potrà risultare determinante nelle prossime 6 partite.
In ogni caso, anche se in campo l’apporto è stato minimo, non va dimenticato come Kolarov e Vidal siano stati fondamentali come uomini spogliatoio grazie al proprio carisma, come confermato a più riprese da tutti i giocatori nerazzurri.
L’Inter si prepara al rush finale di una stagione estenuante dove - paradossalmente - gli uomini voluti da Conte per l’esperienza e la possibilità di essere decisivi sin da subito hanno dato un apporto minimo, se non marginale.