Dopo la nefasta pausa per le Nazionali. nel weekend torna in campo la Serie A, con un big match che sa molto di ultima spiaggia per entrambe le squadre, anche in chiave futura. 

SI RIPARTE - Ci vorrà tempo per smaltire la delusione di giovedì scorso, ma la prossima giornata di campionato sembra venire incontro all'esigenza di un popolo ancora scosso e incredulo, che si interroga sul perché la nazionale campione d'Europa non sia ai Mondiali. Oltre ad una gustosissima Atalanta-Napoli infatti, la 31a giornata offre quello che da anni ormai è definito il “Derby d'Italia”, cioè la partita più importante e discussa della storia, Juve-Inter. 

ULTIMA SPIAGGIA - Per entrambe le squadre questa sembra essere l'ultima occasione per restare agganciati al treno Scudetto, condotto ora da un Milan sempre più motivato e convinto dei propri mezzi. Fino a pochi mesi fa sembrava impossibile considerare questa partita un'ultima spiaggia, sia per il distacco dei bianconeri, sia per la solidità mostrata dai nerazzurri che, fino al 75' del derby di Milano, stavano dominando il campionato. Ma proprio quella partita ha spostato gli equilibri, dato coraggio ai rossoneri e instillato fantasmi e paure nella mente degli uomini di Inzaghi. 

Una vittoria a Torino potrebbe riaccendere quella fiamma, vista ultimamente solo nelle due sfide di Champions contro il Liverpool.  che ha condotto l'Inter a incantare per lunghi tratti della stagione. Un pareggio o, peggio ancora, una sconfitta, forse la spegnerebbe del tutto, spazzando via quanto di buono fatto fin qui. 

FUTURO - Un passo falso che potrebbe avere ripercussioni anche sulla prossima stagione, non essendoci più la spinta di uno Scudetto vinto come quest'anno che, fino a gennaio almeno, ha condotto Inzaghi e la squadra nei momenti di difficoltà. Ripartire con il tricolore sul petto ,infatti, significa prima fascia Champions, più introiti, più capacità attrattiva sul mercato ma, soprattutto, maggior convinzione nell'intero ambiente. 

Ambiente che ha bisogno però di maggiore chiarezza a livello societario, dopo la debacle emotiva della scorsa estate. Infatti nel prossimo mercato servirà agire in maniera decisiva se si vuole mantenere l'asticella alta, con un attacco da rifondare e un centrocampo da puntellare, specie nel pacchetto riserve. 

I NOMI - Sicuramente è ancora presto per affrontare un discorso serio su nomi e obiettivi, ma un'idea sui profili è già possibile. Dietro serve qualcuno che possa incrementare il numero di “titolari” (Bremer?) ed evitare di andare in bambola se manca uno del trio ( vedi partita con Toro). Stesso discorso per il centrocampo, dove un'eventuale assenza di Brozovic non può più produrre i tracolli visti nelle ultime gare. In attacco si dovrà intervenire con due innesti di qualità che possano sostituire il partente Sanchez e supportare i guai, anagrafici e fisici, di Dzeko e Correa. 

Tutto questo, abolendo la parola “autofinanziamento”, che spesso si traduce nella cessione di un big per rimanere a galla. Se così fosse, il futuro dei nerazzurri sarà un po' più nero che azzurro. 

Fabio di Iasio 

 

 

 

 


💬 Commenti