Amarcord - 22 maggio 2010, il Triplete è realtà
Undici anni fa l'Inter conquistava la Champions League nella notte di Madrid, sconfiggendo il Bayern con la doppietta di Diego Milito: il nostro ricordo di quello strepitoso successo
“Eto’o trova Milito, vanno avanti i due attaccanti principi dell’Inter…
Milito, una finta, in areaaa… Ancoraaaa!!! El Principe!!!
Diegooo Militooo!
La firma lui probabilmente questa finale, questa Coppa; è 2-0! El Principe, diventa Re, nella notte di Madrid!”
(Massimo Marianella)
22 maggio 2010, una data che nessun interista potrà dimenticare. A distanza di undici anni, ricordiamo tutti dove ci trovavamo quel giorno: alcuni fortunati a Madrid, altri in piazza con gli amici, altri ancora in casa a festeggiare con una famiglia di interisti o meno. Ricordiamo dov'eravamo, ricordiamo con chi abbiamo visto quella finale, chi abbiamo chiamato un istante dopo il fischio finale, quando abbiamo pianto. Ricordiamo tutto. Ci sono momenti, nella storia della propria squadra del cuore, che non si possono dimenticare neanche a distanza di cinquant'anni. Quella classica chiusura del cerchio dopo una vita di sofferenze, sofferenze che hanno accompagnato i tifosi dell'Inter per moltissimi anni: dal 5 maggio al pre-Calciopoli, agli anni seguenti al Triplete stesso. Per questo, una stagione così è indimenticabile e riassumibile con una sola parola: apoteosi.
L'Inter arriva a Madrid dopo una cavalcata straordinaria e un girone di Champions League… pessimo. Nelle prime tre partite i nerazzurri ottengono tre pareggi: 0-0 col Barça a San Siro, 1-1 nella gelida Kazan, 2-2 casalingo contro la Dinamo Kiev andando due volte sotto e pareggiando con Samuel. La classifica recita Barcellona, Dinamo Kiev e Rubin Kazan 4 (i russi hanno vinto al Camp Nou), Inter 3. I nerazzurri sono dunque ultimi, e a Kiev sta per consumarsi il disastro: Milevskyi porta avanti la Dinamo, e all'85' l'Inter è ancora sotto. I mille cambi offensivi di Mourinho girano la partita: Milito pareggia all'86', Sneijder raddoppia all'89'. Inter vincente e addirittura in testa al girone prima del ritorno col Barça, che vince 2-0. All'ultima giornata si arriva col Barça primo a 8pti, Inter e Rubin Kazan appaiate a quota 6, la Dinamo Kiev ultima con 5pti. L'Inter deve solo vincere e ci riesce: 2-0 firmato da Eto'o e Balotelli, e qualificazione agli ottavi col secondo posto. Il mercato invernale porta Goran Pandev, e José Mourinho ha una pensata machiavellica per valorizzare l'intera rosa e andare avanti in Champions League: 4-2-3-1 con Eto'o e Pandev ali e terzini al tempo stesso, e Wes dietro a Milito. Ancora non lo sa (o forse lo sa benissimo), ma quella mossa consegnerà la Champions all'Inter.
I nerazzurri eliminano il Chelsea di Ancelotti vincendo anche a Stamford Bridge, regolano con due 1-0 il CSKA Mosca e stendono il Barça di Messi e Guardiola: trionfale 3-1 a San Siro con la “gabbia” di Mou attorno a Leo (vedi questo video), sconfitta agonica per 1-0 al Camp Nou giocando in dieci dal 28'. L'Inter è però inarrestabile, un gruppo granitico che vincerà Coppa Italia (5 maggio), scudetto (16 maggio) e Champions League (22 maggio) nell'arco di 17 giorni. L'avversaria della finale del Santiago Bernabeu è il Bayern Monaco di Robben e Ribery. L'interista storicamente è scaramantico/pessimista fino al midollo, ma stavolta (anche se non lo dice) non ha dubbi: la Champions League sarà nerazzurra. Impossibile pensare a una sconfitta di quel gruppo, che senza quell'amnesia a San Siro con lo Schalke 04 probabilmente avrebbe rischiato il bis nella stagione seguente, visto come aveva eliminato il Bayern agli ottavi. La formazione dell'Inter è ormai una filastrocca: Julio Cesar in porta, Maicon, Lucio, Samuel e Chivu (con caschetto) in difesa, Zanetti e Cambiasso (out Thiago Motta) a centrocampo, Eto'o, Sneijder e Pandev dietro a Diego Milito. Il Principe che diventa re nella notte di Madrid, come dirà Massimo Marianella in una delle telecronache iconiche del calcio moderno: Milito segna la prima rete, poi trova anche la seconda. Il trionfo dell'Inter è completo: 2-0, vittoria della Champions League a 45 anni dall'ultimo successo (1964-65, con Herrera e Angelo Moratti), Triplete e apoteosi per Massimo Moratti e José Mourinho, che non rientra a San Siro e va via con la vettura del Real Madrid. Un'immagine che non rovina la festa nerazzurra: l'Inter è sul tetto d'Europa. Un'emozione indescrivibile e indimenticabile, anche a undici anni di distanza.
BAYERN MONACO-INTER 0-2
BAYERN MONACO (4-4-1-1): Butt; Lahm, Van Buyten, Demichelis, Badstuber; Robben, Van Bommel, Schweinsteiger, Altintop (dal 63' Klose); Muller; Olic (dall'83' Gomez). (A disposizione: Rensing, Contento, Gorlitz, Pranjic, Tymoshchuk). All. Van Gaal.
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu (dal 68' Stankovic); Zanetti, Cambiasso; Eto’o, Sneijder, Pandev (dal 78' Muntari); Milito (dal 91' Materazzi). (A disposizione: Toldo, Cordoba, Mariga, Balotelli). All. Mourinho.
ARBITRO: Webb (Ing).
MARCATORI: Milito al 35' e al 70'.
Ammoniti: Demichelis, Van Bommel e Chivu per gioco scorretto.