Inter, occhi in Argentina: piace Enzo Fernández
L'Inter pensa alla possibile rimonta-scudetto, ma guarda anche al futuro e a un centrocampo da rimodellare nelle sue riserve, con gli addii in vista di Vidal e Vecino. L'intenzione dei nerazzurri, che per il momento si stanno concentrando sull'affare-Bremer e per questo hanno messo in stand-by le altre piste in entrata (Frattesi, Scamacca) nell'attesa di capire quale sarà il budget, se serviranno cessioni importanti oppure basteranno gli esuberi, sembra essere chiara. Puntare su profili forti nell'immediato, ma anche e soprattutto nel futuro. Una nuova Inter in cui Brozovic, Skriniar ecc diventino i veterani e non più la generazione di mezzo.
In quest'ottica va registrato l'interesse per uno dei più interessanti prospetti sudamericani, che sta facendo impazzire i tifosi del River Plate e gli addetti ai lavori di mezzo mondo. Stiamo parlando di Enzo Fernández, centrocampista che si è imposto nei Millonarios, diventando il nuovo faro del centrocampo di Gallardo e un giocatore formato a sua immagine e somiglianza. Il classe 2001, vero e autentico leader del nuovo River che andrà all'assalto della Libertadores, piace a molti: Real Madrid, Manchester City, Manchester United e Juventus, secondo fonti argentine, hanno uno scout fisso al Monumental per seguirlo. E così, sempre secondo gli stessi report, ha fatto anche l'Inter, che seguiva con grandissima attenzione anche Julián Álvarez, prima che irrompesse l'uragano-Guardiola. Inter su Enzo Fernández, dunque, ma non da sola. Attenzione soprattutto al Siviglia, che ha già preso informazioni con l'entourage e col River: gli andalusi di Monchi, che hanno nei Millonarios un interlocutore “amico” dagli acquisti di Montiel e Mercado, sono al momento l'unico club ad essersi mosso concretamente per ingaggiare Enzo a luglio. Le altre società, per ora, si limitano ad osservare e ammirare il nuovo gioiello di casa-River.
INTER, IL PROFILO DI ENZO FERNÁNDEZ
Ma chi è Enzo Fernández, il nuovo pupillo del Muñeco Gallardo? La risposta breve è: un probabile talento generazionale, come lo sono a loro modo Julián Álvarez, Pedri e Gavi, ma sarebbe riduttiva. Enzo presenta una storia unica nel suo genere, a partire dal suo arrivo al River: viene notato e ingaggiato per le giovanili nel 2005, quando dunque ha soli quattro anni, ma si sapeva già muovere col pallone, e da lì inizia il lungo percorso nelle inferiores. Prima convocazione a fine 2019, debutto nel 2020 e nel ko di Libertadores contro la LDU Quito (3-0). In quel momento, nel River c'è quello che è stato eletto più volte miglior giocatore del continente sudamericano, Nacho Fernandez, e allora Gallardo dà l'ok al prestito biennale di Enzo Fernández al Defensa y Justicia, per affinare la sua tecnica e guadagnarsi spazio da titolare.
Nel Defe, allenato da Hernan Crespo, bastano poche settimane al giovane talento per guadagnarsi la stima del Valdanito e la titolarità. Enzo diventa una pedina imprescindibile nel 3-5-2 dell'Halcon, a suon di giocate e palloni perfetti, e vince da protagonista la Copa Sudamericana e la Recopa coi gialloverdi. E così, quando il River Plate vende Nacho Fernandez all'Atletico Mineiro, Gallardo si impone e lo fa richiamare subito, sfruttando la clausola che consentiva ai Millonarios di interrompere unilateralmente il prestito con un anno d'anticipo. Siamo nel luglio del 2021, e inizia subito l'avventura da titolare di Enzo Fernández: il Muñeco lo trasforma nel “nuovo Nacho”, il cervello del centrocampo e il fulcro del suo gioco. Tutto il River gira dai piedi del classe 2001, dotato di una visione di gioco fuori dal comune e di una tecnica da fantasista, ma anche di polmoni da centrocampista di quantità e buonissime doti difensive. Il centrocampista che tutti vorrebbero avere, e che il River si gode.
Indifferentemente abile in una mediana a due (4-4-2) o nella mediana a tre (3-5-2 tra River e Defe, 4-3-1-2 o 4-3-3 nei Millonarios), Enzo Fernández è uno dei grandi protagonisti nella vittoria della Primera Division da parte del River. E ha iniziato la stagione attuale ancora meglio: tre gol e tre assist in nove partite, nelle quali ha giocato sia da regista davanti alla difesa (un paio di volte) che nel suo ruolo preferito, quello di mezzala di costruzione. Quello che in Argentina viene chiamato volante, e che rappresenta l'essenza stessa di Enzo, che gioca con la 13, ma è un 5 nato. E, soprattutto, gioca sempre: le sostituzioni e le gare saltate si contano sulle dita di una mano, per un talento che meriterebbe il salto in Europa. E piace anche all'Inter e ai suoi osservatori…