Rossi: "Inter sorprendente. Ora credo nello scudetto-bis"
Gianluca Rossi, noto giornalista nerazzurro, ha detto ai nostri microfoni: "L'Inter di quest'anno mi ha sorpreso. Con buone probabilità ora credo nello scudetto-bis".
Rossi: “Inter sorprendente contro ogni mia aspettativa. Atalanta la partita più difficile del campionato”
Gianluca Rossi è convinto: l'Inter può farcela per bissare lo scudetto. Il noto giornalista milanese spesso ospite nei programmi sportivi delle tv locali Telelombardia e Antenna3, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di calciomercatointer.eu. Ecco le parole principali.
Gianluca, al 1 settembre 2021 ti saresti aspettato una squadra che a metà campionato potesse essere di nuovo prima, agli ottavi di Champions e con un nuovo trofeo?
“Francamente no e mi stupisce perché io ai nastri di partenza ho sempre azzeccato la posizione finale dell'Inter, compatibilmente con la rosa a disposizione dopo il mercato. temevo che ci fossimo indeboliti. Avevo previsto il secondo posto che ci saremmo giocato in primavera, con la Juve davanti. Così anche in Europa, pensavo che alla peggio si potesse retrocedere in Europa League come due anni fa, invece siamo passati. La Supercoppa è una gara secca per cui non c'è mai la certezza che vada sempre bene”.
E poi invece la Juve è ora molto indietro…
“Eh infatti, ho proprio cannato completamente (ride, ndr). Se non ricordo male, i bookmakers a inizio settembre davano i bianconeri 1,70/1,80, mentre l'Inter addirittura oltre 3. E' logico: senza Conte, Lukaku, Hakimi e l'arrivo di Inzaghi che doveva ambientarsi un attimo sembrava a tutti. Questa cosa l'ho mantenuta poi anche dopo il crollo della Juve e il primo posto del Napoli. Ho pensato che fosse il loro anno, poi dopo lo scontro diretto vinto, le sei partite senza prendere gol e ora le otto vittorie consecutive mi sono sempre più convinto. E ora con buone probabilità, l'Inter potrà vincere di nuovo lo scudetto”.
Hai detto "senza Conte". Tuttavia per i ritmi che sta tenendo la squadra sembra che non se ne sia mai andato….
“E' vero, è una considerazione che ho fatto anch'io. E si percepisce ogni giorno. Inoltre, tutti i ragazzi sono cresciuti, sbagliando anche. Oggi esiste anche una squadra con molta autostima. Un esempio: un episodio come quello accaduto all'andata con la Lazio, in cui c'è un giocatore a terra e tutti i compagni si fermano, non ci sarebbe. Io comunque resto dell'idea che questa squadra è meno forte di quella dell'anno scorso. Perché si può dire di tutto su Lukaku ma non che non sia un fuoriclasse ormai. Se sta bene, non ce n'è per nessuno".
A proposito di Lukaku, pensi sia più decisivo Dzeko o il belga?
“Io sono un grande estimatore di Dzeko, ma anche Lukaku non è da meno e l'anno scorso lo abbiamo visto. Pensa che potevamo averli assieme nella seconda parte di stagione, visto lo scambio con Sanchez poi saltato. Chissà cosa sarebbero stati assieme… Dzeko ha forse solo un difetto, ossia di avere qualche anno in più di Lukaku. Ciononostante, ha fatto due gol pesantissimi con lo Shakhtar che hanno portato l'Inter agli ottavi. Dzeko inoltre ha battuto record in diversi campionati europei (e non è da tutti), ha dato molto di più di quanto ha ricevuto”.
In ottica futura, chi vedresti bene come successore di lui?
“Si fanno diversi nomi in questi periodi. Sono molto indeciso, mi fido dell'operato di Marotta che su questo ci sa fare. Fino all'anno scorso c'era molta attenzione su Raspadori, ma c'era il problema che il Sassuolo volesse molti soldi. Ora come ora, anche sul fatto che sta crescendo molto, io tra Jack (Raspadori, ndr) e Scamacca, prenderei il secondo. L'Inter ha bisogno di una prima punta pura e lui lo è”.
Allora a questo punto Sanchez saluta, nonostante il golazo in Supercoppa….
“Sanchez è un bravo giocatore e il gol di mercoledì sera lo ha dimostrato. Tuttavia, non bisogna dimenticare che è stato più un costo che un guadagno. Oltre a lui penso che saluteranno anche altri over-30 come Perisic, De Vrij oltre ai veterani Ranocchia e D'Ambrosio (e anche Kolarov). Marotta tende a svecciare appena può le squadre".
In caso di uscita di de Vrij, chi vedresti meglio tra Bremer e Ginter?
“E' difficile valutare. Il primo pur giocando già in Serie A, rischi di perderlo in caso di convocazione dalla nazionale Brasiliana. Il secondo, pur non dovendo giocare a migliaia di kilometri di distanza in caso di sosta, viene da un altro campionato per ci avrebbe bisogno di tempo per adattarsi alla Serie A”.
E poi comunque servono i soldi, che li mette la proprietà. A proposito, pensi che resteranno o che venderanno gli Zhang a fine stagione?
“Innanzitutto mi fanno sorridere quelli he mettevano in giro la voce secondo cui gli Zhang abbiano venduto a un fondo arabo. Loro devono seguire la direttiva del governo cinese, che per ora gli ha imposto di non vendere agli arabi. gli Zhang ora hanno deciso di rimanere al comando del club e stanno trovando un socio di minoranza o più soci di minoranza che possano finanziare l'Inter".
Cosa ne pensi di questa loro lontananza geografica ma anche culturale?
"E' vero, sono lontani geograficamente ma comunque ci hanno portato uno scudetto e una Supercoppa. Tuttavia, con il loro modo di ragionare si fa molta fatica. Mi piacerebbe una proprietà (straniera, italiana non può più esserci) con la mentalità ”occidentale" che capisce le dinamiche dello sport. Il fatto di aver preso un dirigente capace e conoscitore dell'ambiente calcio come Marotta ha un po' messo nell'ombra Steven. Però se lui se ne sta in Cina e li lascia lavorare tranquillamente come ha fatto finora, io non sono contrario".
Che persona è Inzaghi? Hai avuto modo di parlarci di persona?
"E' una brava persona. Lo conoscevo già un po' prima che arrivasse all'Inter. Il primo contatto è stato ad agosto nei giorni caldi in cui Lukaku stava per essere ceduto. una cosa da lui inaspettata per cui non era molto su di morale. Invece, si è dato da fare e ora sta raccogliendo le prime soddisfazioni. Si è circondato di persone altrettanto lavoratrici che si sono fatte la gavetta, come il vice Farris, altra persona molto preparata. Se per caso vincesse lo scudetto con l'Inter, penso che dall'estero partirebbe qualche telefonata".
Pensi che la nazionale possa qualificarsi ai Mondiali in Qatar con l'aiuto degli interisti, anche di quelli un po' ai margini come Sensi?
“La Nazionale deve qualificarsi ai Mondiali in ogni caso, con l'aiuto di tutti i migliori giocatori delle varie squadre. Per vedere Sensi di nuovo in forma deve fare almeno dieci partite con continuità. E' un ragazzo che deve recuperare fiducia in sé stesso”.