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Dopo l'ennesimo episodio arbitrale discutibile, è ormai evidente a tutti che in Italia c'è un problema da risolvere, quello della chiamata Var. In ogni partita assistiamo ad una interpretazione diversa e questo alla lunga potrebbe pesare sull'andamento del campionato.  

RIGORINO - Il rigore assegnato ieri sera alla Juve è uno di quei rigori che rientrano nella famosa categoria dei “rigorini”, rigori cioè in cui il fischio o il non fischio non rappresentano un errore. In queste situazioni l'intervento della Var, a detta dei vertici arbitrali, non è configurato, come si è visto poche ore prima in Roma-Napoli per l'intervento su Anguissa. Se si aggiunge l'idea che la Var non può intervenire neanche per giudicare l'entità di un contatto, l'unico motivo per cui, a norma di regolamento, Guida ( l'arbitro in sala Var) ha potuto richiamare Mariani è che quest'ultimo il contatto proprio non l'abbia visto. Situazione alquanto improbabile, visto che era a pochi metri dall'azione e con visuale libera, a cui però si lascia il beneficio del dubbio. 

INTERPRETAZIONI - Il problema quindi non è l'assegnazione del rigore, ma la modalità con cui è avvenuta. Alla fine della partita, l'ex arbitro Marelli, ora opinionista arbitrale su Dazn, ha contestato l'intera chiamata, definendola una chiamata da moviola più che da Var. Emerge quindi la mancanza di una linea comune da seguire, con gli arbitri Var sempre più liberi di decidere se intervenire o meno a seconda delle loro sensazioni, del loro sentirsi più esperti di chi è in campo o secondo proprie interpretazioni. L'esatto opposto di ciò che dovrebbe essere l'uso della tecnologia, uno strumento di ausilio e non di sostituzione per chi è in campo ad arbitrare.

ROCCHI - Concetto espresso anche stamattina dal designatore Rocchi su RadioRai: “La Var ha portato benefici, è un meccanismo da oliare che avrà tanti sviluppi tecnologici in futuro, ma voglio che ci siano arbitri che decidano in campo, è una garanzia per tutti e giocatori e allenatori chiedono questo"

In pratica ciò che non è accaduto ieri sera, una partita decisa non dall'arbitro in campo ma da uno in sala Var, che si è sostituito a chi era a pochi passi dall'azione. 

Fabio di Iasio 


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