Vincere ad Anfield non basta per i quarti ma può bastare per lo scudetto?
La vittoria ad Anfield non evita ai nerazzurri di salutare la Champions ma può preparli ad accogliere la seconda stella.
L'Inter non ce l'ha fatta, per poco, ma non ce l'ha fatta. Nonostante la vittoria per 1-0 ad Anfield - che il Liverpool non subiva da 366 giorni esatti -, i nerazzurri devono salutare la Champions League in virtù del risultato di 2-0 del match d'andata in favore dei Reds.
Il tutto si può riassumere in un'impresa sfiorata. Cosa che solitamente lascia soltanto l'amaro in bocca per quello che non è stato e quello che sarebbe potuto essere se determinati episodi... Insomma, avete capito. Tuttavia, se si guardano i 180' dell'Inter da un'altra prospettiva, proiettandonsi sul campionato, la storia cambia completamente.
Gli uomini d'Inzaghi - ovviamente, altrimenti non sarebbero stati eliminati - hanno mostrato alcuni limiti: come non aver rosa abbastanza completa di giocatori di valore e come non essere ancora matura per questo genere di competizione. Ma, alla fine, questi limiti più che limiti sono i cosiddetti "dettagli" che fanno la differenza nelle notti di Champions.
Non, però, in Serie A. Nel campionato italiano, attualmente, a conferma dei risultati ottenuti delle prime della classe nelle ultime settimane, non c'è una vera e propria favortita per lo scudetto ma ecco che alla luce di questa Inter, che ha mostrato chiaramente di cosa è capace di fare, tutte le previsioni cambiano.
Perché la formazione d'Inzaghi si è semplicemente dimostrata di essere fortissima per quanto riguarda il valore assoluto della rosa e straordinariamente corale, unita. Perdere 2-0 e vincere 1-0 contro i Reds sono cose che succedono anche alle grandi squadre europee.
Ed è per questo che l'Inter, in un campionato dove fin'ora nessun team si è dimostrato di essere grande, da questi ottavi di finale può trarre molta consapevolezza in sé stessa e mettere un marcia in più rispetto alla concorrenti per andare a conquistare la seconda stella.
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