Andrea Ranocchia, dopo più di 10 stagioni con la maglia dell'Inter si sta finalmente togliendo le proprie soddisfazioni personali diventando un vero e proprio talismano per Conte.

Il difensore centrale umbro, infatti, nella propria carriera con la maglia dell'Inter è stato spesso protagonista, in negativo, di errori grossolani che hanno coinciso con un periodo alquanto infelice per la Beneamata, e cioè quello post triplete. Le diverse prestazioni negative hanno privato l'ex difensore del Bari del ruolo di titolare, relegandolo a riserva prima della coppia Miranda - Murillo, poi di quella composta dal centrale brasiliano e Skriniar e, infine, di quella tra lo stesso n.37 e De Vrij. Ranocchia, in questi anni, ha provato anche a trovare spazio da titolare altrove, prima alla Sampdoria e poi all'Hull City. Entrambe le esperienze in prestito e con risultati scadenti, tanto è vero che il centrale è sempre tornato alla base per ricoprire il proprio ruolo di prima riserva.

In questa stagione, però, Ranocchia ha inanellato una serie di prestazioni davvero convincenti, mostrando la sicurezza e il talento di quel difensore che un decennio fa sembrava destinato a dominare i palcoscenici della Serie A. Nella trionfale annata che ha portato l'Inter alla vittoria del proprio 19^ scudetto il difensore classe 1988 è diventato un vero e proprio talismano per la squadra di Antonio Conte. Con Ranocchia in campo, infatti, i nerazzurri sono imbattuti e hanno conquistato 19 dei punti punti a disposizione, equivalenti a 6 vittorie e un solo pareggio, in casa, contro il Parma a fine ottobre 2020. Certo, gli avversari non erano di primo pelo ma i numeri non mentono e in questa stagione l'apporto di Ranocchia alla causa dell'Inter è stato di tutto rispetto.

Il giocatore, infatti, ha saputo adattarsi al suo ruolo di prima riserva e si è sempre fatto trovare pronto quando chiamato in causa da Conte, dimostrando la propria utilità e senza far rimpiangere - più di tanto - un giocatore di livello assoluto come Stefan De Vrij.


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