Day-after la rumorosa sconfitta nel derby ed è già tempo di fare valutazioni, nonostante siamo solo ad inizio settembre.

Uno dei problemi evidenziati nella sconfitta contro i cugini rossoneri, e in generale in tutto questo avvio di stagione, è la tenuta difensiva. In particolare a lasciare perplessi è il rendimento del terzetto titolare, risultato la difesa meno battuta la scorsa stagione, ma che in questo campionato - con la collaborazione di un sempre in discussione Handanovic e di un filtro mancante dal centrocampo - ha già concesso 8 gol in 5 partite, ben 6 negli scontri diretti con Lazio e Milan.

De Vrij è il difensore a preoccupare di più. Leader tecnico del reparto difensivo con Spalletti prima e con Conte poi, con Inzaghi ha mostrato una sorprendente involuzione. Letture sbagliate, dribbling subiti ed errori grossolani in serie hanno fatto palesare numerosi dubbi sulla sua affidabilità. Il giocatore deve ritrovare la verve di un tempo o sarà necessario trovare una soluzione alternativa. Il mercato ha portato in dote Acerbi e, nonostante il valore tecnico giochi a favore del centrale olandese, l’italiano nelle ultime stagioni si è contraddistinto per una continuità di rendimento che potrebbe mettere in discussione la titolarità di De Vrij.

Skriniar, rimasto a Milano nonostante le pressioni del PSG per tutta la durata del mercato estivo, è apparso incerto e nel derby ha “regalato” probabilmente la peggiore prestazione da quando è a Milano. L’alibi che gli può essere concesso riguarda il ritardo di condizione causato dall’infortunio subito ad inizio preparazione con la nazionale slovacca ma il contratto in scadenza e il fatto di essere stato quasi ceduto (fino a che Bremer non si è trasferito alla Juventus la strategia dei nerazzurri era quella di fare cassa con lo slovacco) può far pensare ad un giocatore non proprio concentrato. Skrigno è un leader dello spogliatoio ed un beniamino dei tifosi, che vedono in lui il prossimo capitano, e dovrà prendersi il reparto difensivo sulle spalle per tornare ad essere una credibile pretendente allo scudetto prima che le contendenti prendano il largo.

Anche ad Alessandro Bastoni va concesso l’alibi di una condizione fisica non ottimale visti i problemi influenzali sofferti nelle ultime settimane. In questo caso l’errore è più di Inzaghi che ha schierato un giocatore non al meglio a danno di un Dimarco che ha fin qui sempre ben figurato (nonostante il grave errore commesso contro la Lazio che ha permesso a Felipe Anderson di trovare il gol).

Sulle alternative bisogna fare un discorso a parte. Acerbi, come detto, è certamente un difensore affidabile. Arrivato tra i mugugni dei tifosi è comunque un campione d’europa e un giocatore da più di 300 presenze in Serie A, in questo bisogna fidarsi di Simone Inzaghi che lo ha fortemente voluto e aspettare che possa dare il suo contributo. Dimarco e D’Ambrosio per attaccamento alla maglia sono tra i più encomiabili in spogliatoio. L’esterno sinistro in questo momento è il vero e proprio dodicesimo uomo di Inzaghi, braccetto sinistro al posto di Bastoni o esterno di centrocampo in attesa che Gosens ritrovi se stesso, nonostante le indecisioni in fase difensiva la sensazione è che sarà necessario concedergli più spazio. D’Ambrosio è un veterano della rosa, nonostante la carta d’indentità non sorrida più difensore campano si è sempre fatto trovare pronto e ha sempre dimostrato affidabilità. 

In attesa che i tre “titolari” ritrovino la verve di un tempo sarà necessario far girare tutti i giocatori a disposizione e trovare la giusta quadra con gli altri reparti, perchè non ammissibile che una squadra cambiata così poco passi dall’essere la miglior difesa del campionato ad avere nella fase difensiva il suo anello debole.


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