ESCLUSIVA - Marini: "Inter debole? No, manca la concentrazione"
L'ex centrocampista ed allenatore Inter Gianpiero Marini, intervistato in esclusiva, afferma: "Non è un'Inter debole, piuttosto manca la giusta concentrazione. Champions League? Tutto può succedere".
ESCLUSIVA - Marini: “Inter forte, ma manca spesso la concentrazione. Brozovic? Aspetterei a cederlo”
A pochi giorni dalla ripresa del campionato, l'Inter sta riaccogliendo tutti i vari nazionali partiti con le rispettive rappresentanze. Il prossimo impegno sarà di nuovo in casa, e vedrà i nerazzurri fronteggiarsi con la Fiorentina. Un avversario per niente facile, il cui allenatore è uno degli emergenti del calcio italiano. A riguardo e non solo è tornato a parlare a calciomercatointer.eu Gianpiero Marini. L'ex centrocampista nerazzurro, per poco tempo anche allenatore della prima squadra dopo una lunga esperienza da tecnico della Primavera, ha fatto un bilancio complessivo dell'Inter di quest'anno. Inoltre, Marini ha espresso un parere sul futuro del club.
Gianpiero, che bilancio traccia fin qui della stagione dell'Inter?
“E' un'Inter che a mio giudizio che ha avuto una grossa difficoltà specialmente contro le squadre piccole anche se con squadre grandi come il Napoli ed anche in Champions League è stata invece grande. L'Inter la considero come rosa nel suo complesso tanto forte quanto il Napoli, solo che i nostri hanno poca concentrazione”.
Secondo alcuni questa discontinuità può mettere in pericolo il posto in Champions a fine stagione. E' così?
“In Champions credo che l'Inter possa ancora andare avanti. Il Porto non mi preoccupava più di tanto come lo sarà il Benfica. Io però do per favorite alla Coppa Napoli, Manchester City e Bayern. Per il posto in campionato non temo invece nulla. L'Inter sa di essere forte, deve solo rimanere più concentrata”.
Che giudizio dà su Inzaghi sul cammino stagionale fatto finora?
“Un allenatore, specie se siede sulla panchina dell'Inter, deve pensare solo a vincere (ride, ndr). Inzaghi ha in mano una squadra forte, fatta di giocatori d'esperienza di circa 30 anni. Alcuni lo vorrebbero fuori. Vorrei ricordare che anche Pioli, che ha vinto lo Scudetto l'anno scorso, ha avuto una crisi importante, ma poi ne è uscito. E non sono mancate le voci contrarie a lui. Un percorso si giudica alla fine della stagione”.
Vista la tendenza in Champions, c'è quindi possibilità di vedere l'Inter in finale?
“Dunque, le squadre favorite per me sono quelle che ho detto prima. Tuttavia, se l'Inter si comporta come ha fatto finora in Champions, arriva meritatamente in semifinale e lì può succedere di tutto eh… Ciò non toglie che ora ci sono squadre come il Napoli che è in una forma smagliante. Un gruppo che funziona come la squadra capolista in campionato può ambire a vincere anche la Champions”.
Da ex centrocampista cosa pensa sulle poche chance che Inzaghi ha dato fin qui ad Asllani?
“Ha giocato Gagliardini perché è un po' più di spessore. Io credo che lui potrebbe giocare ancora da titolare in una squadra, magari media. Poi non è facile avere spazio in una squadra di giocatori di esperienza”.
Terrebbe ancora Brozovic l'anno prossimo?
“Io aspetterei a venderlo, come molti vorrebbero. Si entra in due mesi cruciali, vediamo come va in questi due mesi”.
Oltre a lui, ci sono parecchi contratti in scadenza a fine stagione. Lei terrebbe qualcuno oppure attuerebbe un ricambio profondo?
“Non mi risulta che l'Inter abbia delle disponibilità finanziarie corpose. Di conseguenza, Marotta dovrà arrangiarsi per mantenere certi equilibri finanziari. E' bene però puntare a dei giovani per ricavare dei guadagni futuri, anche perché è più facile che li fanno loro, non gli over30”.
L'Inter tra l'altro è sulle tracce di Retegui, il novellino della Nazionale Italiana. Lei ci punterebbe?
“Di lui si parlava già prima dell'esordio. L'ho visto in queste due partite e mi sembra buono. Le valutazioni dell'attacco comunque si faranno a fine annata. Lautaro di sicuro resta, gli altri vediamo… Io li terrei in quanto di esperienza ma non disdegnerei qualche giovane in più”.
Dunque i vari Fabbian, Pirola, Mulattieri ecc meritano una chance in prima squadra una volta terminati i prestiti?
“Assolutamente. Lo dico senza esagerare: ho lavorato per anni nel settore giovanile dell'Inter prima come osservatore e poi come allenatore e posso affermare che i nostri vivai sono tra migliori non in Europa, ma del mondo! Quando le categorie inferiori vincono nei loro campionati è perché ci sono bravi ragazzi che dovrebbero avere qualche chance in più. Il mio punto di partenza è mettere almeno 4-5 della Primavera in una rosa completa di 25 giocatori”.
Tuttavia, il gap tra la Primavera e la prima squadra è molto grande. Cosa fare per limarlo?
“E' qui il punto. In questo, la squadra più lungimirante è stata la Juventus con l'istituzione dell'Under-23. Iscrivendola al campionato di Serie C, i giocatori ogni fine settimana si affrontano con avversari professionisti ed esperti con qualche anno in più e crescono. Questo discorso vale per l'Inter ma per tutte le squadre. Sono cambiati i tempi e bisogna rendere i nostri giocatori sempre più specializzati. Una volta il campionato Primavera era di qualità e chi usciva dalla Primavera era ben formato, adesso meno”.