Denzel Washington è l'ultimo gentleman del cinema americano. Uno degli attori afroamericani più conosciuti al mondo. Tra i più pagati e tra i più amati. Sguardo magnetico che 'buca lo schermo', doti di mattatore, eclettico e versatile. Se Washington buca lo schermo, un altro Denzel, Dumfries, quest'anno sta letteralmente bucando le difese avversarie. Possiamo dirlo senza problemi, assieme a Thuram e Lautaro, Dumfries è l'uomo più in forma di questa Inter. La cosa fa sorridere viste le tante critiche di questi anni, il suo destino nerazzurro è connotato da questa valenza bifronte, scarpone per alcuni, fenomeno per altri, con l'equilibrio che, come al solito nell'era social, sembra non essere contemplato.

La verità è che Dumfries sicuramente non è Maicon, ma non è un'eresia dire che sia un laterale duttile e completo e che in giro non fioccano così tanti terzini migliori di lui. Simone Inzaghi lo ha plasmato molto, facendolo lavorare sulla fase difensiva e oggi il giocatore è un tassello fondamentale nello scacchiere dell'allenatore piacentio. Con il Torino dopo pochi minuti ha fornito un assist al bacio per Thuram, sbloccando una partita complicata che poteva finire male. Stesso discorso in Champions League, dove nella sfida casalinga contro il Benfica, ancora l'olandese che serve Tikus per un gol fondamentale che potrà risultare decisivo per l'approdo agli ottavi della massima competizione europea per club. Nove partite con 2 gol e 3 assit, sono numeri surreali per un terzino, e che appartengono di più a un attaccante. Senza scatenare paragoni inusuali, Theo Hernández, ritenuto da molti uno dei migliori terzini al mondo, di gol ne ha fatto solo uno, e di assist nemmeno uno. 

I numeri sono dalla parte dell'olandese, e non solo, le prestazioni in campo sono di livello, al netto di qualche errore tecnico, possiamo dire che Dumfries è una pedina fondamentale per sviluppare l'azione. Punta sempre l'avversario e spesso riesce a creare superiorità numerica, specie quando gli avversari sono chiusi e non ci sono sbocchi. In campo aperto, invece, Denzel diventa semplicemente devastante, parte come un treno e quasi sempre riesce a servire i compagni o in alcuni casi tenta delle conclusioni a rete che come detto si rivelano anche efficaci. Senza Cuadrado al suo posto, Dumfries è imprescindibile, Darmian infatti non garantisce quella spinta, e il baricentro della squadra con lui si abbassa nettamente. Dumfries tiene rintanati anche gli avversari di corsia, che spesso evitano il rischio di esporsi a contropiedi e rinunciano ad attaccare. 

Le buone prestazioni sono sotto gli occhi di tutti, la dirigenza ha infatti avviato i contatti per un prolungamento fino al 2028. Perché Denzel non buca lo schermo come il suo omonimo, ma le difese si, e questo Marotta l'ha capito e farà di tutto per trattenere a Milano il  poderoso treno Olandese ad alta velocità.

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