Kjaer
Kjaer

Quando c'è di mezzo un derby, specie quello della Madonnina, di conti in sospeso da saldare ce ne sono parecchi. E - curiosamente - tutti, bene o male, riguardano una sconfitta oppure un gesto non preso bene da parte dell'avversario da fargli ripagare, e volendo con gli interessi.

Ma questa volta, in occasione di Milan-Inter, è diverso. Da sempre le tifoserie nerazzurre e rossonere divise - per la gioia dell'agonismo sportivo che dà vivacità a questo sport - da una fortissima rivalità per un momento, prima dell'incontro, saranno unite. Ancora nulla di ufficiale ma si spera che questo accada.

Deve accadere. Perché c'è da omaggiare la grandezza di un uomo, di un eroe, di Simon Kjaer che gioca per il Milan e che quest'estate ha salvato la vita di un suo caro amico, suo compagno di squadra in Nazionale, Christian Eriksen che gioca per l'Inter.

Ciò che poteva essere una tragedia orribile, il vichingo rossonero l'ha tramutata, con l'aiuto dei suoi compagni di squadra e dei dei medici in campo venuti in soccorso, in un qualcosa di meraviglioso, in una delle storie più belle che lo sport potrà mai raccontare: due amici; della stessa nazionalità; con lo stesso numero di maglia, il 24; che giocano nella stessa città; che quel giorno hanno unito rosso, nero e azzurro, indossando così anche la stessa maglia, quella rossonerazzurra.

Tra tre giorni si disputerà uno dei match più importanti della stagione, anche in virtù della classifica e della corsa allo scudetto, ed è arrivato il momento di saldare il conto sospeso con Kjaer e ringraziarlo ancora una volta per il suo gesto eroico. Solo per un momento, quello che si merita Simon, per rendere questo derby ancora più bello di quello che sarà.

 


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