E' morto il calcio romantico? Non per Lukaku. L'Inter e Inzaghi ripartono da lui
Ormai è davvero difficile rivedere aspetti romantici nel calcio di oggi. Non ci sono più calciatori che si legano ad una squadra e si innamorano dei suoi colori, ormai tutti pensano solo al dio denaro e ai loro interessi personali. Fatta eccezione per Romelu Lukaku.
“Resto all'Inter, mi sento bene qui”, queste sono state le dichiarazioni dell'attaccante belga che ha rilasciato ieri sera dal ritiro con la sua nazionale. Insomma, parole d'amore nei confronti della sua Inter, nonostante il pesante ridimensionamento nei piani del club.
Proprio da lui i nerazzurri devono ripartire, anzi riprendere il percorso che stavano intraprendendo perché, come ha detto Lukaku, la sfida è vincere ancora. Sarà difficile - molto difficile - ma non è mai detta l'ultima parola. D'altronde quando hai in rosa uno come Big Rom, nulla è impossibile. E lo sa anche Inzaghi, il quale punterà su di lui per provare a vincere la seconda stella.
Ma come sarà Lukaku con il nuovo tecnico nerazzurro? Avrà lo stesso impatto di sempre? Molto probabile: le sue doti fisiche che gli permettono di tenere e difendere il pallone, facendo salire la squadra, e la sua velocità esplosiva, che lo rende incontenibile in campo aperto, dovrebbero far di lui un giocatore ideale nel gioco di Inzaghi.
Insomma, sarà come al solito: ci si deve affidare a Lukaku. Perché finché ci sarà lui, anche se nel bel mezzo di una tempesta, ci sarà sempre un bagliore di luce al quale appoggiarsi, nel quale credere e lottare per i propri obiettivi.
A cura di Manuel Delon