La bomba è scoppiata nel pomeriggio, come vi abbiamo riportato in precedenza: 12 club europei hanno firmato un accordo per dare vita a una Superlega sovranazionale ed esterna all'UEFA a partire dal 2022. Tra loro sei inglesi (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Man City, Man Utd e Tottenham), tre spagnole (Atletico, Barça, Real) e tre italiane (Inter, Juventus e Milan): ai club sarebbero stati promessi 350mln come quota di “benvenuto” e oltre 3.5 miliardi tra diritti tv ed investimenti di fondi e investitori esterni da spartirsi nelle stagioni a venire. L'annuncio delle dodici società ribelli, tra le quali non ci sono club francesi e tedeschi che hanno rifiutato l'offerta di partecipare al torneo, dovrebbe arrivare in serata: Florentino Perez sarà presidente della Superlega, Agnelli (Juventus), Glazer (Man Utd), Henry (Liverpool) e Kroenke (Arsenal) vicepresidenti.

Le notizie riportate nel pomeriggio hanno indispettito e non poco l'UEFA, che si è radunata nel pomeriggio in un meeting dai toni “accesi” e guerrafondai nei confronti dei dodici club. Da questo meeting è uscita la nota pubblicata sul sito della Federcalcio europea, e firmata congiuntamente con FA (Football Association), Premier League, RFEF (Real Federacion Española de Futbol), Liga, FIGC e Serie A, che minaccia l'esclusione dai trofei internazionali e dai campionati nazionali a partire dal 2021-22 per tutti i club firmatari della Superlega stessa: inoltre, ai nazionali verrebbe impedito di unirsi alle proprie selezioni, visto che le società “ribelli" verrebbero bandite dall'UEFA e da tutte le loro competizioni. Secondo ulteriori rumours, l'UEFA starebbe preparando una causa legale da 50 miliardi: i club e l'ECA hanno infatti firmato l'adesione all'attuale Champions League fino al 2023/24.

Di seguito il testo della nota: "Abbiamo appreso che alcuni club inglesi, spagnoli e italiani stanno per annunciare la creazione di una Superlega. Se accadrà, precisiamo che noi (l'UEFA e le Federazioni) rimarremo uniti nell'impegno per bloccare sul nascere un progetto cinico, fondato sull'interesse personale di pochi club in un momento che dev'essere portatore di solidarietà e pensieri per la comunità più che mai. Prenderemo in considerazione tutte le misure possibili, a livello giuridico e sportivo, per evitare che questo accade. Il calcio è basato su competizioni aperte a tutti con merito sportivo, non esistono altre strade. Come già annunciato dall'UEFA e dalle sei federazioni, tutti i club coinvolti saranno esclusi da ogni competizione nazionale o internazionale, e ai giocatori verrà negata l'opportunità di giocare per le Nazionali. Ringraziamo inoltre i club tedeschi e francesi, che si sono rifiutati di unirsi al progetto. Chiamiamo a raccolta gli amanti del calcio, i tifosi e i politici, affinchè si uniscano a noi nella lotta contro questo progetto. L'insistente ricerca dell'interesse personale di pochi è andata avanti troppo a lungo. Quando è troppo, è troppo". 


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