Inter, Marotta come il Capitan Smith: non abbandona la nave che affonda.
Accadde quasi 100 anni fa, 99 per la precisione: il noto transatlantico Titanic andò incontro ad un terribile destino, o meglio al famoso iceberg, causando la morte di migliaia di passeggeri. E' storia che il Capitano Edward John Smith venne svegliato nella sua cabina, quando la nave andò in collisione con l'enorme pezzo di ghiaccio e coraggiosamente decise affondare con la sua nave.
Sicuramente è una situazione decisamente più drammatica rispetto a quella che ora vive l'Inter nella quale però si rivede in anch'essa un capitano che ha deciso di rimanere sulla barca nonostante la situazione complicata, ovvero Beppe Marotta.
Pur vedendosi arrivare incontro non un iceberg ma un ridimensionamento molto pesante da mettere in atto, dovuto alla necessità di chiudere la finestra di mercato con un attivo di 80-100 milioni di euro, al bisogno di abbassamento del monte ingaggi del 15/20%, e all'addio di un allenatore top come Antonio Conte, di cui qualunque sostituto alla portata avrebbe voluto dire fare almeno un passo indietro - così poi è stato -, l'amministratore delegato nerazzurro non si è mosso dal suo posto di comando.
E non è tutto. Marotta non si è limitato solo a rimanere, accettando il "crudele" destino che gli si era parato contro, ma si è messo e si sta mettendo tutt'ora a tappare i buchi per far sì che la nave non affondi e riprenda il suo percorso. Il dirigente infatti ha provveduto allo spiacevole addio di Conte portando Simone Inzaghi sulla panchina nerazzurra. Intediamoci: Inzaghi è bravo ma non si può minimamente paragonarlo a Conte, ma ciò non toglie che - tralasciando il suo lato da "piangina" quando si presenta ai microfoni dopo una gara andata male - sia un allenatore molto capace dal punto di vista tecnico e con ampi margini di crescita.
Inoltre, secondo quanto riportato da più vari media giornalistici, Marotta in questo momento sarebbe al lavoro per poter sacrificare un solo big - non è il massimo, ma potrebbe andare peggio - e per, tramite la cessione di più esuberi possibili, portare a Milano qualche rinforzo, permettendo così di mantenere un organico competitivo e al tempo stesso di rispettare le indicazioni rigide imposte dalla proprietà.
Ancora non è possibile sapere come arriverà l'Inter a settembre, quando si ritornerà sui campi della Serie A. Quale sarà la rosa che scenderà in campo la prossima stagione? Sarà abbastanza competitiva? Quante possibilità avrà di conquistare la seconda stella? O, mal che vada, quante ne avrà per un posto in Champions? Ancora non si sa nulla, però l'Inter e i tifosi nerazzurri una certezza sulla quale riporre la propria fiducia ce l'hanno e si chiama Giuseppe Marotta.