Quante volte, vedendo una partita di calcio europeo e/o sudamericano (per gli amanti del genere) avete esclamato il più classico dei “Questo servirebbe all'Inter”? Partendo da Kostic (pallino di almeno due membri di Calciomercato Inter), e passando per vari innamoramenti più o meno fruttuosi nel corso degli anni, nella nostra redazione quella frase è uscita molte volte ed è sfociata in questa rubrica: “Consigli per gli acquisti” vi proporrà un giocatore a settimana, giovane o meno giovane, che potrebbe fare al caso dell'Inter. Questa settimana tocca a un attaccante già accostato al club nerazzurro, e destinato a lasciare il River Plate in estate: Rafael Santos Borré.

RAFA BORRÉ, IL LEADER OFFENSIVO DEL RIVER - Se c'è un giocatore che ben rappresenta il River Plate di Marcelo Gallardo e ne esemplifica valori e mentalità vincente, quello è proprio Rafael Santos Borré. Cresciuto nel Deportivo Cali, il classe ‘95 vive una prima fase di carriera da esterno offensivo: si mette in mostra nel Sudamericano Sub-20 e col suo club, e viene acquistato dall’Atletico Madrid. I colchoneros però non lo impiegheranno mai nella loro prima squadra: Borré viene girato al Villarreal, dove gioca nel 2016-17 con quattro reti in 30 presenze, e di fatto la sua esperienza europea si conclude lì. Il Cholo Simeone non dà una seconda chance al giocatore, che viene scaricato a tutti gli effetti: Borré valuta il ritorno in Colombia, ma poi arriva come un falco il River Plate, che lo ingaggia in prestito con possibilità di riscattare progressivamente il cartellino. Ci sono dei momenti di svolta nella carriera di un calciatore, e quello che ha cambiato per sempre Borré è l'incontro con Marcelo Gallardo e col suo credo calcistico. “Tu non sei un esterno, ma un giocatore d'area: sarai il mio centravanti”. Ci immaginiamo così il primo incontro tra il Muñeco e La Máquina, soprannome che Borré divide col River stesso: Gallardo inserisce Borré nel suo 4-1-3-2 e nei suoi schemi duttili (4-3-1-2, 3-5-2, 4-4-2 ecc) proprio nel ruolo di centravanti, e viene ripagato a suon di gol e grandi prestazioni.

Rafael Borrè con la maglia del Villarreal: giocò nella Liga nel 2016-17

C'è la firma di Borré in ogni successo del River Plate: dalle campagne in Libertadores, alla Superliga Argentina sfiorata nel 2019-20 (12 gol). Gol, movimenti offensivi a smarcare le mezzali e una strepitosa connessione con Gonzalo Montiel che ha portato moltissimi gol su quell'asse: cross di Gonzalito e testa di Borré, una delle azioni prototipiche di un River Plate che ha un centravanti di 174cm, ma che gioca da vero e proprio tanque per come si muove in area e sul terreno di gioco. Non c'è stagione in cui Borré non sia andato in doppia cifra, con una crescita continua dal punto di vista realizzativo: 7 reti in 11 match nell'ultima Libertadores, col River out in semifinale sfiorando la rimonta col Palmeiras, 8 reti in 13 gare nella Copa de la Liga 2021. E la maglia da titolare nella Colombia che ha battuto l'Ecuador nel debutto in Copa America. Eppure, il divorzio dal River Plate è praticamente cosa fatta: Borré non ha rinnovato il contratto a scadenza 30 giugno e vuole tornare in Europa, da giocatore formato e leader del River Plate e non più da “ragazzino” alle prime armi.

PERCHÈ SERVIREBBE ALL'INTER? - La risposta giusta sarebbe “perchè sì”. Il club nerazzurro ha bisogno di un centravanti con le sue caratteristiche: mobile, capace di segnare gol pesanti e dall'ottima esperienza internazionale. Una variazione sul tema rispetto a Lukaku, ma soprattutto un perfetto vice-Lautaro: i due fanno movimenti simili e interpretano la gara e l'approccio mentale alla partita in modo quasi identico: più tendente al nervosismo Lautaro, più freddo Borré, ma ugualmente “cattivo" agonisticamente, con la voglia di correre su ogni pallone e poi finalizzare. Come si diceva poc'anzi, ormai Rafael Santos Borré è un perfetto centravanti, e sarebbe anche il perfetto back-up di Lauti: parlano per lui le 56 reti in 149 match coi Millonarios, sommate alle prestazioni in campo e ai trofei vinti. Borré vuole l'Europa, una volontà testimoniata dai tentennamenti e dai rifiuti alle proposte di Gremio e Palmeiras, che l'avrebbero acquistato a marzo/aprile, ma non solo: recentemente ha cambiato agente passando alla CAA Base Ltd di Frank Trimboli, agenzia in ottimi rapporti con numerosi club europei e top manager. 

Borré è stato sondato inizialmente dal Porto e dalla Lazio, poi dal Brighton e ora dall'Inter: sarebbe stato Simone Inzaghi, nell'ottica di una possibile partenza di Sanchez per l'elevato ingaggio (7mln) a fare il suo nome com'era accaduto ai tempi della Lazio. Un centravanti mobile e che gioca sulla profondità, perfetto per alternarsi con Lautaro ed entrare negli schemi dell'Inter. I contatti sono in corso, anche se la situazione tra Borré e il River è tutt'altro che definita, nonostante il mancato rinnovo: il giocatore chiederà al suo futuro club di lasciare un piccolo indennizzo al River, così da garantire un minimo introito al club. Il River Plate ha cercato, infatti, più volte di intavolare i discorsi per il rinnovo, bloccati però da una questione contrattuale. Borré era stato acquistato con una particolare formula per cui i Millonarios, dopo averlo ingaggiato in prestito, avevano acquisito il 25% del cartellino, salendo poi al 50%: per rinnovare, serviva acquistare un altro 25% (a 3.5mln di dollari) per salire alla maggioranza del cartellino rispetto all'Atletico Madrid. Garantire un indennizzo al River Plate vorrebbe dire non chiudere bruscamente il rapporto col club a cui Rafael Santos Borré deve tutto, consentire alla Banda di versare il 50% all'Atletico Madrid e fare un minimo introito. Vedremo se l'Inter e i club interessati accetteranno questa condizione, fermando restando che il futuro di Borré sarà in Europa a prescindere, nonostante non abbia un passaporto comunitario. E, onestamente, noi speriamo che possa essere con la maglia nerazzurra…


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