ESCLUSIVA - De Vecchi: "Raoul ha forza fisica e velocità"
Raoul Bellanova è sempre più vicino ai colori nerazzurri. Walter De Vecchi, suo allenatore nelle giovanili del Milan, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni: "Raoul ha forza fisica e velocità".
Bellanova, parla il suo allenatore nelle giovanili: “Raoul ha sempre avuto velocità impressionante”
Raoul Bellanova è il nome caldo di queste ore per la fascia destra. Il terzino del Cagliari è sempre più vicino a vestire i colori dell'Inter. Per capire meglio chi sia il ragazzo, calciomercatointer.eu ha intervistato in esclusiva Walter De Vecchi. L'ex calciatore con il quale il Milan ha vinto uno Scudetto (1978-79) ed ora allenatore lo ha istruito alle giovanili rossonere (tutt'ora ne è il coordinatore). Ecco cosa ci ha detto su questo prospetto interessante della Generazione Z, sulla quale ricade anche il gravoso compito di formare la Nazionale del domani.
Walter, innanzitutto, pensi che sia corretta la classifica finale di questo campionato molto equilibrato?
“Certo, io dico sempre che chi vince ha sempre ragione. Quest'anno il Milan lo ha meritato più di tutti perché ci ha creduto fino all'ultimo senza indugiare. Lo ha voluto più di tutte le altre”.
Quale pensi sia stato il segreto del Milan per cucirsi il tricolore? Alcuni dicono la sostanziale equivalenza tra titolari e panchina…
“Beh il segreto è sotto gli occhi di tutti e si chiama Stefano Pioli. E' stato un ottimizzatore fenomenale delle risorse a disposizione, valorizzandole tutte (e sono state tante). Nel corso di una stagione lunga e piena di infortuni ha comunque schierato una formazione dove chi era chiamato ha fatto la sua parte per tutta la squadra. E la cosa bella era che la squadra ha un'età media molto più giovane rispetto alle altre, se togli Ibrahimovic e Giroud. Lo Scudetto di quest'anno è tutto merito di Pioli”.
Vincere a Milano non è mai facile, in effetti. Pochi sono stati gli allenatori vincenti sia con Inter che con Milan...
“Vincere non è mai facile ovunque, non solo a Milano. Non lo è neppure a Roma, a Napoli, Torino, a Bergamo. Guarda la Juventus: dopo 9 scudetti di fila, sono arrivati quarti anche quest'anno e non è più scontato vincere. Di conseguenza si stanno adeguando a questo periodo di transizione”.
Si può quindi dire che con una squadra così giovane il Milan può aprire un ciclo?
“Il bello deve ancora venire, si può solo auspicare che migliorino. Vincere aiuta a vincere. Perché vincendo un trofeo capisci come devi arrivare a vincere di nuovo, sai come lo hai fatto. Se ci sono riusciti già ora è un grande vantaggio”.
Sarà un lungo derby anche l'anno prossimo anche se non è ancora iniziata la sessione di mercato?
“Eh ci vorrebbe la sfera di cristallo (ride, ndr). Bisogna vedere come si muoveranno le squadre quest'estate”.
Ecco, l'Inter pare abbia quasi chiuso una tua vecchia conoscenza, Raoul Bellanova. Cosa ci puoi dire di lui?
“Io lo ho avuto al tempo che lui era nel settore giovanile del Milan. Raoul è un giocatore di una grandissima forza fisica, oltre ad avere grande corsa e grande fisicità. Aveva solo bisogno di continuità e a Cagliari l'ha trovata. Credo che come quinto da centrocampo sia il ruolo che gli si addice, perché può sfruttare la sua corsa e la sua velocità e buttare in mezzo tanti palloni”.
Lo abbiamo notato, però in fase difensiva è un po' carente. E' comunque rimediabile?
“E' un 2000, ci sta che sbagli però ha tutta la strada davanti ed io personalmente la vedo luminosa, a patto però che sia disponibile a imparare i trucchi del mestiere. Voi all'Inter sapete bene la storia di Roberto Carlos: scartato da Hogdson perché ”non sapeva difendere". Fabio Capello lo portò al volo al Real Madrid e lo rese il terzino che tutti conosciamo. Cosa rispose quando gli chiesero di questo? “Gli ho semplicemente insegnato a difendere” (ride, ndr). Tolto questo amarcord, auguro comunque che Raoul vada all'Inter e di fare una grande carriera".
Quando lo allenavi cosa ti colpì particolarmente di lui da dire: “questo farà strada”?
“Fin da giovane aveva appunto questa corsa e velocità che non aveva nessuno dei suoi coetanei e l'ha mantenuta nel tempo. Aveva inoltre una copertura nel campo per la quale si lasciava preferire dagli allenatori. Una differenza di ”cilindrata" nel motore non da poco".
Lui comunque gode della fiducia di Nicolato, che lo convoca quasi sempre per le partite dell'Under-21. Pensi che presto salirà anche in prima squadra?
“Raoul è sicuramente uno dei candidati in quel ruolo. Ora fra i terzini destri c'è purtroppo una penuria di talenti. Seguiamo la sua maturazione e vediamo come evolve, magari ne spuntano fuori di altri. Un altro giovane che mi piace molto è Zanoli del Napoli”.
Mancini di recente ha detto che i grandi club dovrebbero prendere più giovani italiani per far fare loro esperienza nelle coppe. La scelta di Bellanova fa parte di questo suo auspicio?
“Non c'è dubbio. Mancini fa bene a dire questo, visto che molte squadre di Serie A hanno troppi stranieri. Più ne entrano titolari e meglio sarà nel futuro. Il c.t. non può ogni volta far ruotare 60-70 giocatori, soprattutto da squadre minori. Resta comunque una condizione imprescindibile che vale anche per la Nazionale: gli italiani per i grandi club devono arrivare più pronti possibile”.
Restando in orbita giovani, l'Inter Primavera quest'anno ha vinto il campionato. Quale giocatore convocheresti in prima squadra e dargli una possibilità?
“Sicuramente Casadei. Bisogna fare attenzione a una cosa però. L'Inter adotta un metodo diverso dal nostro. Loro prendono spesso giocatori che hanno svolto percorsi di crescita altrove, mentre noi tendiamo a coltivare i nostri fin da bambini e crescerli in tutto il percorso del nostro settore giovanile”.