Arrivato a gennaio 2020 come il grande colpo del mercato invernale, fermato subito dallo stop dei campionati a causa della pandemia e finito ai margini della squadra. Dopo un turubolento primo anno in nerazzuro Christian Eriksen si è preso l’Inter. Doveva andare via nel mercato invernale perché come confermato da Marotta non funzionale al progetto, è rimasto, si è conquistato un posto da titolare e a conti fatti ha segnato il gol scudetto sbloccando la gara con il Crotone che ha portato alla vittoria del campionato visto il successivo pareggio dell’Atalanta.

Il Danese ha rilasciato un’intervista esclusiva sulla Gazzetta dello Sport in cui spiega com’è riuscito a tornare il giocatore che conoscevamo.

RIVINCITA SCUDETTO - "Sto vivendo il miglior momento della mia carriera. Non ho nessuna rivincita da prendermi, gioco a calcio, a volte bene altre male. Questo sport ha la memoria corta e basta poco per cambiare le cose. Sei mesi fa ero praticamente fuori ma ora è cambiato tutto. Nessuno può prevedere il futuro, io sono contento di essere restato e di aver vinto uno scudetto. Non era facile vincere questo campionato e ce l’abbiamo fatta con quattro giornate d’anticipo. Dobbiamo ripartire da questa vittoria per continuare e costruire un ciclo."

CAPITOLO CONTE - "Il mister è fondamentale per tutti i giocatori e per il nostro modo di giocare. In campo si vede il modo in cui seguiamo tutte le sue indicazioni. Noi giocatori siamo felice di essere allenati da lui e di essere arrivati alla vittoria. Sarei felice se restasse ma non dipende da me, è una decisione che spetta a lui e alla società. All’inizio non capivo che dovevo seguire sempre il suo sistema di gioco anche se sono arrivato con la voglia di imparare. Dovevo ricordare tutti i movimenti e le giocate preparate in allenamento. In premier mi basavo più sull’istinto, ero libero di cercare la giocata in base a quello che vedevo. Adesso c’è un piano da seguire. Dobbiamo essere tutti preparati e sapere i movimenti dei compagni. Ho dovuto imparare tanto e adattarmi a giocare ad un ritmo diverso. A Gennaio ci siamo parlati e ho iniziato a giocare con continuità. Sono riuscito a dimostrare di cosa ero capace. Conte vince ovunque vada, è impressionante. Sono felice del rapporto professionale che abbiamo, mi ripete sempre che da me vuole il massimo e io ce la metto tutta.”

TROPPE SOSTITUZIONI - "Ho parlato con l’allenatore delle tante sostituzioni ma so che le decisioni che prende sono le migliori per la squadra. Quando giocavo poco era perché pensava che potessi essere utile in quei minuti. Non c’è mai stato nulla di personale.”

LA SVOLTA“Io vorrei giocare sempre ma ho rispettato le sue decisioni e ho aspettato l’occasione giusta e l’ho saputa sfruttare. Il gol contro il Milan non è stato il momento della svolta ma ha cambiato solo la percezione esterna su di me ma non quello che pensavamo internamente. La svolta è arrivata con l’aumentare del minutaggio grazie alla fiducia del mister e dei compagni.”

 

Luca Mercuri


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