All'Anoeta va in scena la prima partita stagionale di Champions dei Nerazzurri e non è per niente banale.

Ad aspettarli la Real Sociedad di Alguacil, squadra tostissima e su cui avevamo già cercato di approfondire per prepararvi alla partita di ieri sera (cliccando qui potete leggerla nel caso ve la foste persa).

Si sapeva (ed Inzaghi anche) che sarebbe stata una gara difficile perché gli spagnoli hanno le caratteristiche adatte per mettere in difficoltà l'Inter: pressing alto, atletismo importante, blocco medio con la linea alta per isolare gli attaccanti.

Però non ci si aspettava un dominio così, e soprattutto che i ragazzi di Inzaghi sarebbero scesi in campo impauriti e distratti.

Non credo abbia inciso il “turnover” (così lo stanno chiamando), la formazione era sensata, mi sento di criticare solo la scelta di Arnautovic e più sotto si capirà il perché.

Alguacil invece non sorprende e schiera la formazione che tutti si aspettavano.

Le formazioni ufficiali.

Pronti-via ed i padroni di casa fanno capire subito le loro intenzioni aggredendo con molta foga, era prevedibile una partenza feroce anche grazie al pubblico, che non sentiva la musichetta della Champions da 10 anni.

Barrenetxea prende un palo e crea un'occasione per Mendez, poco dopo Bastoni fa un pasticcio e la Real segna dopo 4 minuti.

Un errore che sicuramente indirizza la partita non solo dal punto di vista del risultato ma anche da quello psicologico.

Bastoni in particolare sembra molto insicuro con la palla, sbaglia lanci che solitamente fa ad occhi chiusi, l'Inter in generale pare impaurita e non gioca con la tranquillità che la contraddistigue: il pressing degli spagnoli è organizzatissimo e preparato molto bene.

I tre attaccanti vanno dritti sui tre difensori, Mendez su Asllani, terizni alti sui quinti, Merino su Barella e Zubimendi su Mkhitaryan.

La difficoltà più grande per i Nerazzurri era consolidare il possesso, non riusciva a trovare Asllani grazie ad una pressione molto intelligente di Oyarzabal.

Oyarzabal era incaricato di pressare De Vrij, ma cercava di occupare la linea di passaggio per Asllani

L'obiettivo della Real Sociedad era questo: cercare di mettere in difficoltà la costruzione dell'Inter anche pressando in inferiorità numerica e ce l'hanno fatta alla grande.

Questo anche provando a mettere fretta a Sommer, infatti ogni qualvolta ci fosse un retropassaggio il marcatore del difensore che lo faceva allungava la corsa per costringere il portiere svizzero a giocare in fretta il pallone.

Gli spagnoli hanno orientato molto bene la loro aggressione ed accorciavano molto la squadra, questo per avere superiorità numerica a centrocampo e tagliare i rifornimenti a Lautaro ed Arnautovic.

Qui riescono a chiudere benissimo i Nerazzurri facendo scalare tutte le marcature lato palla e permettendo a Zubimendi di oscurare la linea di passaggio diretta verso le punte.

Inzaghi ad ogni modo era preparato a questa evenienza: i movimenti per liberare Asllani c'erano e sono stati fatti, ma i padroni di casa hanno occupato benissimo gli spazi, gestendo benissimo le rotazioni e cambiando le marcature sempre al momento giusto, impedendo ai costruttori interisti di avere quella fluidità che solitamente mettono in campo.

Pavard scarica per Dumfries e fa una corsa interna per attirare la pressione e permettendo ad Asllani di prendere palla.

Una volta raggiunto il vertice basso e consolidato il possesso si aprivano buoni spazi come prevedibile: come detto la squadra di Alguacil era sempre molto orientata sulla palla e lasciava il lato debole libero.

Azione che nasce dopo una buona uscita palla.

Tuttavia la prestazione di Dumfries non ha aiutato dato che non è mai riuscito a punire la tanta ampiezza concessa.

Molto meglio infatti quando giocava più interno attirando la linea avversaria, in quel caso era Barella a ricevere largo e l'Inter ne guadagnava in pericolosità.

Come si può vedere Inzaghi ha cercato di schierare una linea offensiva a 5 per mettere sotto pressione la linea difensiva alta degli avversari.

Sia De Vrij che Bastoni infatti hanno lanciato moltissimo in profondità per i movimenti degli attaccanti (soprattutto Arnautovic), molto più del solito.

Questa era la scelta preferita per attaccare la linea ieri, motivo in più per cui la scelta di non schierare Thuram si è rivelata ancora meno spiegabile.

Il francese infatti avrebbe fatto comodo sui lanci in profondità data la sua velocità e fisicità, si è visto appena è entrato in campo nel secondo tempo.

Probabilmente il tecnico interista ha voluto mettere Arnautovic per sfruttare la sue doti spalle alla porta ed avere uno sbocco sicuro in uscita palla, ma l'austriaco si è mostrato inerme davanti alla fisicità dei centrali spagnoli che hanno giocato un'ottima partita.

Emblematico infatti il dato sui contrasti vinti: 8 su 12 per i centrali, 3 su 11 per la coppia di punte interista (prestazione di Lautaro insufficiente, a proposito).

La “colpa” di questo dato, oltre alla scarsa prestazione degli attaccanti, si può ritrovare nella compattezza del blocco spagnolo, che ha usato spesso una linea difensiva a 5 anche sacrificando un centrocampista, sapendo anche che l'Inter non mette mai uomini in zona di rifinitura.

Zubimendi si piazza al centro della difesa (non una novità, molte delle cose scritte qui erano presenti nella preview).

Trovo comunque che i Nerazzurri abbiano giocato peggio in fase di possesso che in fase di non possesso: i pericoli maggiori della Real Sociedad sono nati da palla inattiva o a seguito di un possesso perso.

Per il resto Kubo è stato limitato bene gli inserimenti di Mendez non sono stati un fattore, l'uomo più pericoloso è stato Barrenetxea ma perché purtroppo Dumfries soffre molto gli 1v1 contro attaccanti agili e brevilinei.

Anche la fase di pressione è stata buona, con pochi rischi presi da Inzaghi.

Al posto della solita pressione coi quinti sui terzini  sono le mezzali ad uscire, sulle mezzali avversarie ci vanno i braccetti molto aggressivi, a seguirli anche fino all'area avversaria. Merino è stato spesso costretto a scendere molto per aiutare la manovra.
Solitamente la Real costruisce con un 4+1 e Merino che scende in caso di necessità, ieri invece era una presenza quasi fissa in fase di impostazione.

Il portiere infatti ha lanciato più spesso del solito, cercando sempre le mezzali (di più quella sinistra).

Gli errori senza palla dell'Inter erano più di concentrazione, la marcatura in area in particolare era molto povera a piena di disattenzioni, le mezzali hanno giocato una partita difensiva non a livello.

Barella totalmente non curante dell'inserimento avversario.

Alla fine, da salvare solo le prestazioni di Pavard (partita incredibile guardando il contorno), Sommer, Carlos Augusto (alla distanza) e più o meno De Vrij…senza considerare i cambi ovviamente.

Incredibile a dirsi visto l'anno scorso ma la panchina ha salvato l'Inter: gli ingressi di Sanchez, Thuram e Frattesi hanno dato verticalità, imprevedibilità e soprattutto fisicità  alla squadra, che dal loro ingresso ha cominciato a prevalere su tutti i duelli a terra, soprattutto a centrocampo (vero tallone d'achille dei primi 70 minuti).

Da considerare anche che i cambi di Alguacil hanno aiutato, dopo aver cambiato i tre attaccanti (di cui uno con un ifensore, Odriozola) gli spagnoli si sono snaturati ed appiattiti, concedendo tantissimo campo.

Qui Frattesi molto energico, vince il contrasto…
…e lancia Thuram in profondità con un gran pallone.

Fare in modo di non lasciar sistemare la linea avversaria doveva essere la prerogativa sin dall'inizio, purtroppo il loro totale dominio nella zona centrale del campo l'ha impedito.

Una volta costretti ad abbassarsi la Sociedad ha sofferto tantissimo come previsto viste le note lacune in fase di difesa posizionale.

Sicuramente il punto guadagnato è una delle poche note positive della serata, ma l'Inter ha le armi per fare male a questa squadra, a San Siro la musica probabilmente sarà diversa (anche se si spera non debba servire dato che sarebbe l'ultima partita del girone).

Oltre al risultato importante anche capire due cose: Lautaro è sempre stato un giocatore emotivo, il suo rendimento sottoporta è spesso stato strettamente legato alle sue prestazioni, vedergli fare quel gol dopo la brutta partita giocata è l'ennesimo segnale di una maturità sempre più vicina, ottimo; Asllani ha sofferto il passo e la fisicità degli avversari, ma criticarne la prestazione non aiuta il ragazzo che già ha poche chance.

Tutta l'inter ha sofferto ieri, concentrarsi su di lui non è corretto, Calhanoglu probabilmente avrebbe fatto meglio ma avrebbe sofferto anche lui.

Le qualità del giocatore credo siano sotto gli occhi di tutti, importante gli vengano concesse altre opportunità, a partire dalla trasferta ad Empoli, prossima partita su cui Inzaghi ed i ragazzi devono affrontare con fiducia e mettendosi subito alle spalle la brutta prestazione di ieri.


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