Joao Mario e lo Sporting, il punto sul riscatto
A volte, per rinascere, basta tornare a casa. Per Joao Mario, questo mantra è decisamente calzante: tornando nelle fila dei Leões e rivestendo la maglia dello Sporting, che è vicino a uno storico titolo nazionale che manca dal 2003 (+6 sul Porto e +9 sul Benfica a otto turni dal termine, è imbattuto), il centrocampista lusitano ha effettuato un'autentica rinascita.
D'altronde il motto dello Sporting Clube de Portugal, per tutti Sporting, è "Esforço, Dedicação, Devoção e Glória!". Quattro parole che riassumono al meglio lo stile del club biancoverde, e l'annata di Joao Mario. Arrivato in sordina, dopo il flop all'Inter e i prestiti al West Ham e alla Lokomotiv, e con l'obiettivo di rilanciarsi, il nazionale portoghese si è messo a disposizione di Ruben Amorim come se fosse un ragazzino alle prime armi. Nel 3-4-3 del tecnico più promettente (con Nagelsmann) del panorama giovanile, Joao Mario è diventato subito un elemento chiave: regista con licenza d'impostare e avanzare, ma anche trequartista a trasformare il modulo in un 3-3-1-3 alla Bielsa e supportare la punta.
La sua stagione parla di due reti e due assist, ma soprattutto di qualità e quantità: Joao Mario taglia e cuce, imposta e difende. In una parola, è insostituibile per lo Sporting, che cercherà di riscattarlo ad ogni costo sfruttando la sua situazione contrattuale nell'Inter (contratto a scadenza 2022) e il fatto che è fuori dai progetti nerazzurri. Essendo a bilancio per soli 6mln (mila euro più, mila euro meno), Joao Mario ha un costo decisamente accessibile per le casse di un club come lo Sporting, bravo a lanciare i giovani e valorizzarli, ma piuttosto parco nelle spese: l'Inter chiede 8-10mln, vista l'assoluta necessità e volontà di cederlo, e l'intenzione di mettere a bilancio una piccola plusvalenza.
Lo Sporting sarebbe disposto a investirli, visto il quasi certo approdo in Champions, ma c'è un enorme scoglio per il riscatto: l'ingaggio di Joao Mario, fissato attualmente a 3mln annui, una cifra ben distante dal tetto-stipendi dei Leões (1.5mln circa). Servirà dunque uno sforzo di Joao Mario, magari spalmando l'anno rimasto all'Inter su due-tre stagioni, oppure un contributo all'esodo dell'Inter come avvenne per Godin al Cagliari, per rendere l'operazione possibile: lo Sporting ha anche proposto una soluzione alternativa, quella di scambiare il cartellino di Joao Mario con un paio di giovani del prolifico e produttivo vivaio biancoverde. Non trova il minimo riscontro, invece, la fantasiosa ipotesi di uno scambio tra Joao Mario e Nuno Mendes: il classe 2002, di professione esterno sinistro, è il maggior talento dello Sporting, che chiede il pagamento della clausola (70mln) per cederlo, e sta resistendo agli assalti del Man City.
E, nel mentre, altri club si sono fatti avanti: il Siviglia di Monchi e il Betis di Pellegrini, che chiese e ottenne Joao Mario al West Ham, osservano la situazione con grande attenzione.