Dzeko: “Lukaku? Non sento il peso. Io e Lautaro vogliamo fare grandi cose per l'Inter”
Manca poco. Ancora qualche ora, qualche esercizio di rifinitura, qualche notizia sulle probabili formazioni titolari, qualche pronostico, qualche corsetta di riscaldamento, qualche passeggiata nel tunnel di San Siro per disperdere un po' di tensione, e poi finalmente sarà tempo di Champions, sarà tempo di Inter-Real Madrid.
Ma ancora non ci siamo, e tra le tante cose che succedono e succederanno prima del big match di stasera, è stata rilasciata una lunga intervista di Edin Dzeko ai microfoni di Amazon Prime, che trasmetterà la gara di stasera. Non si è parlato solo di Champions, bensì di un po' di tutto quello che riguarda la carriera del il Cigno di Sarajevo. Ecco le sue parole:
Il gol, uno dei suoi più belli, con la Roma al Chelsea.
"Sicuramente è stato il gol più bello. Inaspettato. Tu lì ho la prendi benissimo o non la prendi proprio. E' andata così e sono contento che sia andata così".
Il soprannome.
"Il cigno di Sarajevo è un soprannome che mi piace. L'ho sentito in questi sei anni, nell'ultimo mese sempre di più. L'infanzia non era facile per tanti bimbi in Bosnia, durante la guerra. Però la gente è uscita da lì molto più forte e quello che sono oggi a livello sportivo non me l'aspettavo. Umanamente sì perché grazie ai miei genitori sono diventato uomo, prima di tutto il resto".
I trascorsi in Germania e Inghilterra.
"A Wolfsburg non eravamo favoriti. Gli allenamenti con Magath, un allenatore forte, erano molto duri. Alla fine la squadra ha vinto il campionato e questa è l'unica cosa che conta. Al City eravamo fortissimi, dovevamo vincere per forza. Mancini ha portato tanti giocatori forti. Giocavamo quasi sempre con due punte, ho giocato tanto però quando non giocavo chiedevo al mister perché... Abbiamo vinto un campionato e una Fa Cup e devo solo ringraziarlo".
Dzeko-Aguero come Dzeko-Lautaro.
"I giocatori forti possono sempre giocare assieme e io con Aguero mi sono trovato benissimo, come lui con me. Se facciamo qui con Lautaro quel che abbiamo fatto allora sono contento. Lautaro è un grandissimo giocatore e speriamo di fare grandi cose per l'Inter".
Il passato alla Roma.
"Roma è una piazza molto difficile. Spalletti è uno dei più forti che ho avuto. Al primo giorno a fine allenamento mi ha portato a vedere le mie partite al City dicendomi quali movimenti non andavano bene. Lavoravamo tanto coi movimenti, coi tiri. Anche questo mi ha aiutato ad essere capocannoniere. Roma-Barcellona? Anche noi dicevamo che dovevamo provarci, ma poi pensavamo come fosse possibile fare tre gol al Barcellona dopo aver perso 4-1. Ci siamo detti di provarci perché i tifosi erano con noi. Il primo gol ha cambiato tutto, perché è arrivato molto presto. Non ci siamo ancora accorti che occasione fosse perché forse il Liverpool era più forte ma noi stavamo bene. La prima l'abbiamo buttata via, fosse andata diversamente poteva succedere di tutto".
Il passaggio all'Inter.
"Ho sfiorato l'Inter due-tre volte almeno. La prima non mi aspettavo di venire perché avevo un altro anno a Roma, ho detto al mister Mourinho che avrei dato tutto per la Roma anche se non mi sono piaciute tante cose degli ultimi sei mesi. Però ho molto rispetto per Mourinho e per la Roma che mi ha dato tanto a cui posso dire solo grazie. Però ero in scadenza, l'Inter mi voleva tanto e la Roma mi ha detto che non mi avrebbe prolungato il contratto. Ho visto nell'Inter molta fiducia in me e che sanno e pensano che posso dare ancora tanto. Ho conosciuto Steven Zhang qualche anno fa a Milano e mi ha chiesto se immaginavo di poter giocare nell'Inter. L'anno scorso l'ho visto nel post-partita contro l'Inter ed erano già campioni d'Italia. Ho fatto i complimenti e mi ha detto che avrei potuto vincere lo scudetto".
Inzaghi.
"Negli ultimi anni ha fatto grandi cose alla Lazio e spero che da adesso tutti e due insieme continueremo a farle dopo lo scudetto vinto meritatamente l'anno scorso".
Lukaku.
"Ha dato tanto all'Inter negli ultimi due anni. Ha vinto lo scudetto e fatto tante cose. Ma io non sento un peso, penso solo all'Inter e ad aiutare la squadra. Non vedo l'ora di rigiocare la Champions League dopo gli ultimi anni. Contro il Real alla prima abbiamo subito i migliori. Siamo pronti e non vediamo l'ora".