Juventus-Inter: cronaca di un calvario sportivo. Anzi, di un... Calvarese
Il match tra la Juventus e l'Inter, classica di fine stagione con ampie ricadute sulla corsa-Champions, viene rovinato da un arbitraggio inadeguato: l'analisi del match e degli episodi incriminati
"Io e Billy (Costacurta, ndr) veniamo da un calcio in cui nessuno dei tre rigori sarebbe stato fischiato"
(Alessandro Del Piero a Sky)
Partiamo da un presupposto semplice. Serate come quella odierna fanno male, anzi malissimo, al calcio intero. Al calcio italiano, alla classe arbitrale italiana, ma anche al calcio stesso. Perchè non sono solo i tifosi o i tesserati dell'Inter (vedi Stellini, o i vari like ai commenti contro la prestazione arbitrale di Bastoni&co) a lamentarsi per gli errori grossolani di Calvarese, ma anche autorevoli commentatori di ESPN (o i telecronisti britannici, scoppiati letteralmente a ridere in diretta per il penalty assegnato) che hanno definito il match “una rapina calcistica da parte dei ”salvatori del calcio" della Superlega". Si parlerà, a lungo e giustamente perchè è l'episodio più clamoroso nonchè decisivo per il 3-2, del rigore di Cuadrado, ma sono stati tantissimi gli episodi controversi in un match da dimenticare. Juventus-Inter è stato un brutto, bruttissimo spettacolo: poco spazio per finezze tecniche e giocate d'alto profilo, moltissimo spazio per altre questioni. E un deja-vu con un altro 3-2 bianconero ai nerazzurri, quello del famoso “non-rosso” di Pjanic e delle critiche a Orsato.
JUVENTUS-INTER 3-2: NERAZZURRI CONTRATTI, JUVE SOLIDA E “FORTUNATA”- La Juventus ha meritato di vincere il match dello Stadium, che prolunga quella serie che non vede l'Inter vince a Torino dal 2011-12 (Strama) e vincere entrambi gli scontri diretti dal 2003-04 (Zaccheroni)? Nì, anzi, probabilmente no. Inter molto contratta nel primo tempo, nonostante il riposo concesso ai titolari (chi ha giocato con la Samp non ha giocato con la Roma, e viceversa): la testa forse era più allo scudetto vinto che al match stesso, e così la Juventus ha mostrato una buona intensità e segnato con Ronaldo. I bianconeri sono stati tutt'altro che trascendentali, e non appena l'Inter ha alzato i ritmi si è resa pericolosa e ha pareggiato. Ma vale anche l'assioma contrario: non appena si è distratta, ecco il 2-1 di Cuadrado. Ripresa, in toto o quasi, a senso unico: Inter all'assalto, Juventus a difendersi e in apnea prima e dopo l'espulsione. Eriksen era salito di tono nel secondo tempo dopo una prima frazione opaca, idem Lukaku, Lautaro e Hakimi erano i motori della fase offensiva: il gol del pareggio e del 2-2 arrivano da un episodio rocambolesco e dopo una rete annullata, il 3-2 da un rigore che non è tale. Sconfitta, la terza stagionale, con più di un rammarico: la “vera” Inter, concentrata come contro la Sampdoria, avrebbe vinto. Con o senza svarioni arbitrali. Svarioni di cui non si può non parlare.
JUVE-INTER: CRONACA DI UN CALVARIO SPORTIVO. ANZI, DI UN CALVARESE - Nella nostra storia da tifosi e/o appassionati di calcio abbiamo assistito a pochi match gestiti come Calvarese ha gestito Juventus-Inter. Si trattava del suo primo derby d'Italia in anni di carriera, si spera che sia l'ultimo. Il match sfugge al fischietto di Teramo sin dai primissimi minuti, in quella che è più una direzione della VAR che di un arbitro che non è mai parso sul pezzo, per usare un eufemismo. Il gioco di parole calvario-Calvarese è venuto in mente a tutti sin dall'inizio. La Juventus va in vantaggio con un rigore che è a dir poco generoso: Darmian abbraccia leggermente Chiellini, che si lascia andare e urla allo scandalo (spoiler: lo farà per tutto il match, salvo poi dire che “gli episodi non vanno commentati da parte dei giocatori”. Curioso). Resta il dubbio se sia un chiaro ed evidente errore come da casistica-VAR, ma sta di fatto che Calvarese viene richiamato al monitor e assegna il penalty: la scena si ripete nel rigore di Lautaro Martinez, con un pestone evidente ma che non influisce sull'azione (è dunque chiaro ed evidente errore?). Soffermiamoci poi, prima di arrivare al casus belli definitivo, sulla gestione dei cartellini: Kulusevski non viene ammonito per un nettissimo fallo su de Vrij (2° giallo e rosso), Lautaro eccede in nervosismo e contatti “alla sudamericana”, ma si vede estrarre il giallo solo intorno al 75'. Per non parlare del rosso di Bentancur: il secondo giallo è generoso, e anche se tutti abbiamo pensato che l'uruguagio fosse stato espulso per qualche parolina di troppo ("Ma che c… fai te?"), ma il labiale e l'audio di Calvarese sono chiari quando dice a Bentancur “Ti devo ammonire perchè era lanciato in porta”. Affermazione inesatta, a maggior ragione perchè il contatto è risibile, così com'è discutibile il secondo giallo che porta all'inferiorità numerica bianconera.
Veniamo ora agli altri episodi spinosi: inesistente il fallo di Lukaku su Chiellini nell'azione che porterà Lautaro a segnare in sforbiciata, madornale la lettura dell'episodio che porterà all'autorete di Chiellini (poi “restaurata” dalla VAR). E il rigore finale: Cuadrado, come si vede chiaramente dalle immagini, non viene steso da Perisic, ma colpisce lui stesso il piede di Ivan il Terribile per poi franare rovinosamente (il colombiano è un grande giocatore, ma ha la tendenza a lasciarsi andare, e non all'emozione). Eppure la VAR, che chiama in causa Calvarese per ribaltare le sue decisioni in almeno quattro occasioni nel match, conferma il penalty avendo a disposizione le stesse immagini che in seguito confermeranno la non-esistenza nel post-gara. Si parlerà, e a lungo, di questo episodio decisivo per il risultato finale, ma tutto l'arbitraggio è stato da tre in pagella. E gli interisti hanno vissuto un deja-vu, di un'altra sfida finita 3-2: Inter-Juventus dell'aprile 2018, con arbitro Orsato e il noto episodio del mancato rosso a Pjanic che svoltò il match, insieme a un cambio errato di Spalletti (Santon per Icardi), portando alla rimonta bianconera. Anche allora Perisic e Cuadrado si erano presi la scena, con la mano sul collo del croato al colombiano, anche allora l'arbitro venne criticato. E anche allora la Juventus si stava giocando un'intera stagione, in quel caso lo scudetto, nel match contro l'Inter: il Napoli, dopo quella vittoria controversa, perse 3-0 contro la Fiorentina e si giocò (Sarri dixit) “lo scudetto in albergo”. Mentre domani o settimana prossima la Juventus potrebbe approfittare di uno scivolone di Napoli (che, ironia della sorte, gioca ancora a Firenze con la Fiorentina) o Milan per rientrare nella top-4, dopo aver beneficiato di un arbitraggio disastroso.
Con Calvarese (13 vittorie juventine e un pareggio in 14 match arbitrati con la Vecchia Signora coinvolta) che non è al primo grave errore stagionale: il fischietto di Teramo, che ha un trascorso con Antonio Conte (il mister diede del “codardo” e del “Fenomeno” per il suo atteggiamento verso la panchina-Inter durante la semifinale di Coppa Italia col Napoli dell'anno scorso) mancò la facile espulsione di Cristiano Ronaldo nella sfida contro il Cagliari. CR7 colpisce in pieno volto Cragno, il cui viso sanguina copiosamente: sarebbe rosso diretto, ma Ronaldo resta in campo e fa tripletta. Viene da chiedersi perchè un fischietto così “caduco” negli errori sia stato designato per un match di questa rilevanza. Se qualcuno ha una risposta efficace e accettabile, lo invitiamo a fornircela… Intanto, come il miglior José Mourinho dei tempi del Chelsea, ci chiediamo: “Porqué?”.