Canuti: "L'Inter, se gioca come adesso, non ha rivali"
Nazzareno Canuti, intervistato ai nostri microfoni, ha detto: "L'Inter è la migliore squadra del campionato. Se gioca come adesso non ha rivali. Avevo dei dubbi su Inzaghi ma poi sono spariti"
Canuti: “E' un'Inter che non ha rivali se gioca bene come adesso”
“L'Inter, se gioca come sta facendo in questo ultimo periodo, non ha rivali”. Nazzareno Canuti ne è certo. L'ex difensore, nerazzurro dal 1975 al 1982, ha parlato in esclusiva ai microfoni di calciomercatointer.eu. Pur non giocando più da anni, continua a seguire la squadra in cui vinse uno scudetto (1979-80): “Quest'anno sono spesso andato a San Siro a vederle. Ho visto Inter-Juve, Inter-Shakhtar, Inter-Cagliari e Inter-Torino”. Una dimostrazione per cui anche dopo aver lasciato l'Inter si è interisti per sempre.
Nazzareno, che opinioni hai della squadra quest'anno dopo gli avvenimenti tortuosi della scorsa estate?
“Pensavo che la squadra soffrisse molto. Tuttavia la squadra mi sembra più brillante anche grazie ai giocatori arrivati che stanno facendo molto bene. L'Inter è una squadra che non ha rivali se gioca bene come sta giocando adesso. Nutrivo dei dubbi all'inizio su Inzaghi, però sentendo persone a lui vicine, mi hanno detto che è preparato ora si vede”.
Dopo cinque anni in una squadra importante come la Lazio, del resto, aveva anche lui voglia di cambiare…
“Assolutamente, di esperienza lui ne ha già (vedi con la Lazio). Inzaghi comunque non è un ragazzo alle prime armi. Ha fatto bene a cogliere l'occasione di allenare una squadra un po' più importante come l'Inter e ora come ora spero che possa portarci la seconda stella”.
Ecco, sorprende come adesso l'Inter sia la prima favorita per vincere lo scudetto. A inizio stagione molti, compresa la stessa dirigenza, era dell'idea che potesse bastare anche solo un posto in Champions…
“Lì c'è anche un po' di scaramanzia. Tuttavia, partita dopo partita, ho avuto la convinzione che l'Inter se gioca come sa giocare bene adesso, non ha rivali in campo”.
Quale è stata la partita della svolta secondo te?
“Io credo sia stata la gara in casa contro il Napoli. All'epoca era la capolista che sembrava irraggiungibile. Poi in campo l'Inter ha dimostrato di essere la migliore. I giocatori che ci sono e come giocano effettivamente sono bravi. Se guardiamo altri come la Juve, quest'anno ha difficoltà a dimostrarsi la migliore rispetto agli anni passati. Il Milan ha sì un momento buono però non mi convince. Una squadra che invece mi preoccupa un po' sebbene indietro è l'Atalanta. Quella squadra è una mina vagante”.
Hai accennato prima alla Juve, non trovi che sia quella che ha deluso di più nella prima parte di stagione?
“Mi aspettavo qualcosa di più con il ritorno di Allegri. Lui conosce bene l'ambiente dopo l'esperienza positiva. Io comunque penso che i giocatori della Juve adesso che c'erano prima con lui sono meno forti rispetto a tre anni fa. Di conseguenza, diventa difficile reggere il ritmo e lottare per lo scudetto”.
Tornando all'Inter, quali giocatori ammiri di più?
“Prima di tutti, Bastoni. E' giovane ma ha una personalità da veterano. Sembra che giochi da molto più tempo. Lo vedo migliorare di partita in partita. Se resta umile, diventerà una pedina importante della squadra. E poi Dimarco, per come gioca e si muove sulla fascia. Inoltre, è un interista dalla nascita perché ha fatto tutto il percorso delle giovanili”.
Bastoni, così come altri giocatori in rosa, continuano a ringraziare Conte per la crescita tecnica nonostante oggi ci sia un altro allenatore. Secondo te, c'è un po' di Conte ancora nell'Inter?
“Io ho avuto per cinque anni il Sergente di ferro Bersellini. Ancora oggi con i miei ex compagni di squadra dell'Inter quando ci troviamo ci raccontiamo che all'epoca lui teneva moltissimo a dare il massimo. Per lui esisteva solo il calcio. Questo voleva dire: essere uniti come gruppo, lavorare seriamente, ogni giorno. Se vuoi raggiungere determinati obiettivi, devi lavorare a lungo. Uno dei miei amici che è stato poi nell'Inter come dirigente (Oriali, ndr), quando è arrivato Conte, mi ha detto a chiare lettere: ”Nazzareno, ti assicuro che Conte è peggio di Bersellini". Allora mi son detto: siamo a posto".
Dzeko è arrivato con poche credenziali per l'età forse, eppure secondo alcuni è sembrato più decisivo di Lukaku l'anno scorso (in Champions per esempio)
“Al di là dell'età, Dzeko è un giocatore completo. Con Lukaku era facile perché bastava un lancio lungo e lui scattava. Dzeko è comunque in grado di farlo, in più partecipa anche al gioco attivo. Non è male neanche El Toro Martinez, con la differenza che Lautaro ha bisogno almeno di cinque palle-gol. Lautaro deve essere più cattivo sotto porta”.
A proposito di attaccanti, si fa il nome di Scamacca per l'Inter del domani. Tu lo vedi pronto per una grande squadra come l'Inter?
“Innanzitutto per essere da Inter devi trovare la squadra che gioca bene ed è un buon gruppo. Se un giocatore è già bravo, si amalgama meglio. Io preferisco Pinamonti, che conosce già l'Inter. Inoltre, giocare a San Siro non è da tutti. Un conto è quando giochi nelle cosiddette "provinciali", ma un altro è quando giochi in uno stadio così importante. Già ai miei tempi il pubblico era molto esigente: se dopo 15' eri anonimo, iniziavano a brontolare".
A proposito di tifosi allo stadio, con questa nuova ondata di contagi cosa pensi che sia giusto fare dopo il caos di ieri?
“Io sono per non non fermare il campionato. Serve una regola unica per tutti. Parlano troppi attori (Asl, Lega serie A, club) ma non si capisce niente. Serve una volte per tutte una regola unica. Il nuovo protocollo sembra essere la giusta soluzione”.
Che partita ti aspetti con la Lazio?
“La Lazio è una squadra che poteva vincere la partita con l'Empoli. Però sono capitati degli episodi che hanno segnato la partita, come diversi pali e un rigore sbagliato da Immobile. Ecco, in queste circostanze io non credo nella fortuna o nella sfortuna ma nell'aver tirato bene o male. In partite come queste vince chi sbaglia meno, però come ho detto prima l'Inter se va in campo e gioca come sa giocare, non ha rivali”.