Inter, le mani di Onana come quelle di un timoniere nella tempesta
L’Inter torna tra le prime otto squadre d’Europa dodici anni dopo l’ultima volta. Era il 2011, e ironia della sorte cade oggi l’anniversario della gara di ritorno, quando i nerazzurri battevano il Bayern Monaco in Baviera con una rete di Pandev negli ultimi minuti.
Gli uomini di Inzaghi, infatti, hanno resistito in maniera stoica nel catino rovente del Do Dragao ottenendo una meritatissima qualificazione ai quarti di finale di Champions League. È stata una partita sporca, con due squadre più attente a non scoprirsi piuttosto che a proporre gioco. L’Inter attendeva il Porto appoggiandosi sul prezioso goal di Lukaku della gara d’andata, mentre i lusitani cercavano spazi in una difesa serrata e, quando trovavano il varco ci pensava Onana ad abbassare la saracinesca.
Proprio il portiere del Camerun è stato il migliore in campo con due parate tanto difficili quanti fondamentali. La prima inchiodando a terra un destro secco e radente di Taremi, la seconda - letteralmente miracolosa - mettendo sul palo il colpo di testa ravvicinato sempre dell’attaccante iraniano. Due parate, soprattutto la seconda, che hanno un peso specifico incalcolabile (non solo sul piano economico, visto che portano in dote all’Inter 20 milioni di euro), e che fanno definitivamente capire al mondo intero come i nerazzurri abbiano trovato un portiere di altissimo livello, peraltro a 0.
Onana, infatti, in sei mesi si è preso completamente l’Inter dimostrando tutte le sue doti, sia di portiere di altissimo livello, sia di leader carismatico. La sua voce riecheggia in ogni gara e le sue indicazioni ai compagni sono una piacevole ricorrenza in ogni partita dall’Inter, ma ciò che conta di più sono le sue parate e i suoi voli d’angelo. Proprio in questi ottavi di finale Onana ha estratto dal cilindro, in entrambe le gare disputate dai nerazzurri, delle parate spettacolari che hanno letteralmente trascinato l’Inter verso il passaggio del turno.
Onana ha sciolto tutti i dubbi, molti provenivano da interisti - tifosi e giornalisti legati al mondo nerazzurro - che non si fidavano appieno del portiere ex Ajax e, anzi, puntavano il dito contro il portiere già nella scorsa stagione quando ancora non giocava con la maglia nerazzurra e - in questo inizio di stagione - approvavano l’assurda titolarità di Handanovic di inizio stagione. Andrè ha accettato tutto questo in silenzio, lavorando duramente ogni giorno per farsi trovare pronto per quando sarebbe arrivato il suo momento. Da allora, era ottobre quando l’Inter si presentava a Reggio Emilia, Onana è diventato il n.1 interista e - salvo qualche difficilmente spiegabile alternanza con Handanovic - ha sempre difeso i pali interisti a modo suo: con una gestione della palla degna di un centrocampista, con voli spettacolari e con uscite da cardiopalma. I complimenti per lui, però, non si sono mai particolarmente sprecati, almeno fino agli ottavi di Champions League quando Onana ha deciso di estrarre dal cilindro 180 minuti di puro spettacolo. Le due parate a pochissimi secondi di distanza l’una dall’altra della gara d’andata sono state lodate direttamente dagli addetti stampa della UEFA e il miracolo di ieri notte al minuto 94 su Taremi è stato un inno di gioia, per dirlo come la Gazzetta della Sport.
Onana ha protetto l’Inter nella gara più importante della stagione e la sua mano destra ha stoppato l’assedio del Porto trascinando l’Inter fuori dalla tempesta del Dragao con il pass per i quarti di finale. I nerazzurri hanno un portiere di altissimo livello e adesso è tutto sotto gli occhi di tutti, con buona pace di chi non è mai stato particolarmente dolce verso il portiere del Camerun.
Proteggici sempre Andrè, con il tuo stile e con i tuoi voli d’angelo, guidaci come ad Oporto perché ieri sera su quel colpo di testa di Taremi la paura, prima di veder spuntare la tua mano destra, era tanta ma adesso è un momento di gioia per tutti noi e un incubo per l’attaccante dei lusitani.