Un Lukaku a metà, bomber con il Belgio e fantasma con l'Inter
La Gazzetta dello Sport ricostruisce la differenza tra il Lukaku edizione Conte e la versione scolorita di Inzaghi
Giano è il dio degli inizi, materiali e immateriali, solitamente è raffigurato con due volti, il cosiddetto Giano Bifronte, poiché il dio può guardare il futuro e il passato. La situazione di Romelu Lukaku oggi è identica a quella della divinità romana, due facce, due modi diversi di giocare al calcio.
Romelu Bifronte
Il Lukaku che ha schiantato la Svezia con una tripletta, è l'esatto opposto del Lukaku evanescente dell'Inter di Inzaghi. Un giocatore a due facce dunque, non solo tra nazionale e club ma anche rispetto all'Inter di Conte. Fulmine di guerra e trascinatore al cospetto del comandante leccese e fantasma sotto la pacata guida di Simone Inzaghi. La Gazzetta dello Sport ricostruisce alla perfezione la situazione del calciatore.
Lukaku nazionale
La rosea parte da un'analisi molto semplice, in nazionale il belga rende di più perché la squadra gioca per lui. Il Belgio di Martinez giocava per Romelu, con un modulo cucito a misura per lui, in modo da esaltare tutte le caratteristiche di Big Rom e sfruttare al massimo le sue qualità. Domenico Tedesco nella sua prima conferenza stampa ha messo subito le cose in chiaro, indicando Romelu come la guida del progetto tecnico della sua Nazionale. Alla prima partita Tedesco ha dimostrato un filo conduttore tra teoria e pratica, con Lukaku mattatore assoluto della serata.
Da Conte a Inzaghi
La Gazzetta pone l'accento anche sulla diversa gestione dell'allenatore. Antonio Conte aveva puntato tutto su Big Rom. Gli allenamenti di Conte e Pintus erano strutturati per esaltare al meglio le caratteristiche del calciatore. Nella nuova Inter di Inzaghi la musica è cambiata. Lukaku non ha mai trovato la giusta forma fisica, e adesso che è rientrato dall'infortunio, la mancanza di continuità pesa sul suo rendimento. Romelu ha giocato per 90 minuti solo contro lo Spezia e già in passato ha dimostrato di avere bisogno di continuità per rendere al massimo. Big Rom ha ribadito in questi giorni alla dirigenza la sua ferrea volontà di rimanere a Milano il più a lungo possibile. Ma affinché ciò si concretizzi, nei pochi mesi che restano di questa tribolata stagione, Big Rom dovrà abbandonare le vesti di Giano bifronte e tornare ad essere Zeus, padrone assoluto dell'olimpo nerazzurro.
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