Dieci vittorie consecutive, e nessuna voglia di fermarsi qui. L'Inter arriva alla sfida contro il Cagliari, in programma domani alle 12.30, con il morale alle stelle e 11 punti di vantaggio sulla prima inseguitrice, il Milan di Stefano Pioli e Ibra. I nerazzurri si trovano di fronte un Cagliari in grande difficoltà, che ha dato solo l'illusione di ripartire dopo l'avvicendamento in panchina e l'esonero di Eusebio Di Francesco. Ma quali sono le maggiori insidie portate dai sardi? Scopriamole assieme.

SEMPLICI IN PANCHINA E IL 3-5-2: IL PUNTO SUL CAGLIARI - Quando Leonardo Semplici è arrivato al Cagliari, a fine febbraio, si è trovato tra le mani una squadra in piena depressione calcistica. I sardi, complici una rosa mal costruita e la tipica annata storta, stavano vivendo un momento drammatico: senza vittoria da oltre tre mesi (7 novembre, 2-0 alla Samp), il Cagliari di Eusebio Di Francesco aveva ottenuto il misero bottino di 15pti in 22 partite, con uno score di tre successi, sei pareggi e 13 sconfitte. L'arrivo di Semplici ha portato a una svolta tattica, col passaggio al 3-5-2 e il ritorno in campo di Pavoletti, e ha dato l'illusione della rinascita sarda: due vittorie (Crotone e Bologna) e un pareggio (2-2 con la Samp) nelle prime tre partite, seguite però da tre sconfitte consecutive, l'ultima delle quali arrivata senza mai dare una sensazione di pericolosità contro l'Hellas Verona. Il Cagliari di Semplici gioca col 3-5-2, ma non ha risolto i suoi problemi: Rugani non dà la minima solidità e conferma la sua (inarrestabile?) involuzione, Godin non è quello dell'Inter, già molto distante dal Faraon visto all'Atletico nonostante un finale di stagione ampiamente positivo. 

Le note liete in casa-Cagliari sono poche, con uno Zappa in odor d'addio estivo, Nandez che viene impiegato spesso da esterno del 3-5-2 (ruolo, quello da esterno, ricoperto nell'Uruguay e nel 4-4-2) e uno Joao Pedro sempre decisivo: è il miglior marcatore brasiliano nei top-5 campionati europei, con 13 gol in 29 presenze, e il leader di un Cagliari che rischia grosso. Molto male invece Nainggolan, che di fatto non è mai entrato in forma, ed è proprio la zona centrale del campo il maggior problema dei sardi: difesa tutt'altro che solida e mediana sottotono. A questo si aggiungerà, domani e verosimilmente anche settimana prossima, l'assenza di Alessio Cragno: il portierone e stella dei sardi è out dopo la positività al COVID-19 derivante dal focolaio della Nazionale (salito a 27 positivi, di cui otto giocatori, con De Rossi ricoverato allo “Spallanzani” con la polmonite), quindi toccherà con ogni probabilità a Vicario, ex Perugia che ha i galloni da secondo, ma come il terzo portiere Aresti non ha giocato un minuto in Serie A perchè Cragno (per ovvi motivi) ha giocato tutti i match, lasciando spazio al suo secondo solo in Coppa Italia. Sulla carta il Cagliari sembra un'avversaria assolutamente abbordabile per l'Inter, ma i nerazzurri hanno dimostrato di andare in difficoltà contro avversari che chiudono tutti gli spazi: Semplici punterà a bloccare le fonti di gioco nerazzurre e ripartire con la verve offensiva di Joao Pedro, provando a rilanciarsi in una corsa-salvezza atipica, che vede di fatto il solo Torino vicino ai rossoblù e gli altri club distanti 8/10pti.

CHE INTER CI ASPETTIAMO? - Detto del Cagliari, del suo momento difficile (Semplici è fermo a 7pti in 6 sfide) e delle 17 (!) sconfitte in 29 partite per i sardi, veniamo all'Inter. Cosa ci aspettiamo dai nerazzurri? L'Inter sicuramente non ripeterà la partita vista col Sassuolo, lasciando la palla all'avversario e colpendo con le ripartenze, ma è chiamata a comandare il gioco. Torneranno dalla squalifica Brozovic e Bastoni, ma mancherà Barella che era diffidato e si è fatto ammonire, saltando così il rendez-vous col suo Cagliari. Perisic è ancora out, mentre Sanchez insidia Lautaro Martinez per la maglia da titolare: il cileno scalpita, e potrebbe soffiare la maglia al Toro in extremis, anche se per ora è in svantaggio. La probabile formazione dell'Inter dovrebbe essere la seguente: Handanovic in porta, Skriniar-De-Vrij-Bastoni in difesa (torna la difesa titolare dopo due match), Hakimi e Young sulle fasce col terzetto Gagliardini-Brozovic-Eriksen in mezzo, coppia offensiva formata da Lukaku e Lautaro. Pochi cambi, obbligati, per inseguire l'undicesima vittoria consecutiva e il mantenimento del comodo margine (+11) sulle inseguitrici. 


💬 Commenti