Analisi tattica Inter Udinese: 45 minuti straripanti
Dopo lo scalpo del Maradona contro il Napoli i Nerazzurri tornano tra le mura di casa per affrontare l'Udinese in cerca di una vittoria convincente.
Quando la Beneamata gioca così è uno spettacolo.
L'inter prolunga e conferma il suo gran momento di forma in una partita che ha aggredito sin dal primo minuto con un approccio ultrapositivo che ha sopraffatto i bianconeri, venuti a San Siro sperando in un pareggio fortunoso (come ammesso dall'allenatore a fine partita).
I friulani infatti arrivano a giocare la partita in un momento di forma non proprio straordinario, reduci di recente da un cambio di allenatore e da un pareggio rocambolesco con l'Hellas, che li ha visti buttare via i tre punti all'ultimo minuto.
Inzaghi però non sottovaluta l'avversario, scende in campo con un 11 titolare un po' forzato soprattutto in difesa, recuperando però Bastoni.
Le statistiche del primo tempo sono impietose: i Nerazzurri sono entrati in area 30 volte contro le 4 avversarie, 214 passaggi nella metà campo avversaria contro 41, 15 tiri a 2 di cui 11 dentro l'area, 3.40 xG a 0.40.
La chiave quando si affrontane squadre che si chiudono rimane sempre la stessa: fluidità.
In questo la Beneamata ha deluso poche volte, dimostrandosi quasi immarcabile quando gioca a questa intensità e concentrazione.
Al blocco basso organizzato da Cioffi aggiungiamoci anche che marcavano a uomo, ne viene fuori l'avversario perfetto per l'Inter.
Qui invece una dimostrazione della versatilità mostrata in campo dai giocatori, molto bravi a riconoscere ogni situazione e capire il momento per buttarsi nello spazio giusto.
Il blocco basso dei bianconeri oltretutto era attaccabilissimo e pieno di falle prontamente sfruttate dai padroni di casa.
Nelle catene laterali infatti si trovavano costantemente in inferiorità numerica visto il coinvolgimento offensivo dei braccetti, non avendo uomini adatti ad ostacolare le triangolazioni interiste tra quinto, mezzala attaccante e, appunto, braccetto.
La pressione oltretutto era organizzata male: Bastoni e Bisseck si sono scambiati più volte il pallone uscendo facilmente dalla gabbia friulana.
La loro linea difensiva ha giocato una partita intera sotto stress per colpa della facilità con cui i Nerazzurri saltavano le linee di pressione per poi puntare la porta, oltre allo scarso filtro apportato dal centrocampo.
La facilità con cui l'Inter si è trovata tra le linee è stata disarmante, questo ha permesso a tutti i giocatori di venire coinvolti e stare in ritmo.
Infatti, una volta trovato perfettamente quest'ultimo (dopo circa un quarto d'ora), i padroni di casa hanno dilagato e tutti i giocatori hanno messo in campo prestazioni individuale ben oltre la sufficienza.
Bisseck in particolare si è rivelato un giocatore perfetto per queste partite: propositivo ed intraprendente nella metà campo offensiva (126 tocchi, 1 passaggio chiave e 2[!]dribbling), aggressivo in quella difensiva.
Di certo non ha sfigurato nel “confronto” interno col compagno di reparto Bastoni, anche lui super coinvolto come spesso capita in queste occasioni.
I braccetti infatti sono stati i principali fautori della formazioni delle catene laterali come spesso accade, usufruendo di belle combinazioni con lo scopo di trovare il terzo uomo.
Paurosa la prestazione anche in fase di non possesso, caratterizzata da recuperi palla altissimi e da riaggressioni fatte sempre con i tempi giusti.
Il dato sul PPDA a fine partita è impietoso: 6 per i Nerazzurri, 64 (!) per i friulani, segno del dominio territoriale esercitato dai padroni di casa.
L'Udinese ha cercato qualche soluzione sia in fase di sviluppo che in quella di costruzione nei pochi momenti in cui ha avuto la palla (13 minuti totali), ma troppo poco per impensierire gli avversari.
Cioffi ha voluto chiaramente puntare tutto sulle catene laterali svuotando totalmente il centro del campo ed allargando le mezzali, facendo però così solo il gioco dell'Inter.
I centrocampisti Nerazzurri sono riusciti così a dare manforte soprattutto ad Acerbi quando i bianconeri andavano diretti su Lucca per fargli lavorare il pallone spalle alla porta.
Non solo, la maggiore pressabilità dei giocatori dell'Udinese sulle fasce ha permesso di produrre una gran quantità di palloni recuperati da parte del trio Barella (condizione in salita)-Calhanoglu-Mkhitaryan.
La bella palla di Mkhitaryan per Thuram poi chiude definitivamente i conti già dopo 45 minuti, permettendo ai ragazzi di Inzaghi di tirare i remi in barca e gestire il risultato per tutto il secondo tempo rischiando pochissimo.
L'Inter esce da San Siro con ottime sensazioni e facendo il massimo: vetta recuperata di nuovo ed energie risparmiate.
Ritornerà sul prato del Meazza martedì per giocarsi il primo posto del girone di Champions contro la Real Sociedad, consci della propria forza e con una serenità vista poche volte sia in campo che fuori, un ottimo segnale in vista di una partita che si prospetta decisiva e che all'andata ha creato tanti problemi.