Inzaghi
Inzaghi

“Champions? L'obiettivo è passare i gironi. Sono 10 anni che l'Inter non accede agli ottavi, arrivarci è un grande desiderio. Perché siamo l'Inter: una squadra internazionale”. Così diceva Simone Inzaghi il 7 Luglio, prima ancora di dover dire addio a Lukaku, in occasione della sua presentazione ai nerazzurri.

Siamo al 25 novembre, con un Lukaku in meno ma con un obiettivo raggiunto in più: dopo 10 anni dall'ultima volta, la Beneamata ritorna a giocarsi gli ottavi di Champions League. I complimenti e i ringraziamenti vanno ad ognuno di loro. A chi è rimasto, a chi è arrivato: a chi ha creduto in quei colori, quelli del cielo e della notte. In primis, al nuovo allenatore nerazzurro, Simone Inzaghi: quella che ha superato i gironi è la sua squadra.

La squadra che fin dall'esordio in questa edizione di Champions, contro il Real Madrid a San Siro, ha proposto un calcio spettacolare e dominante, cui l'efficacia sta nel coraggio. Il coraggio di voler vincere ed esporsi contro avversari come il Real, piuttosto di rinunciare e volersi difendere. A provarlo sono l'immensa mole di occasioni prodotta sin qui: sebbene i gol messi a segno siano 8, non un numero esorbitante, chi ha visto le gare dei nerazzurri sa che potevano essere benissimo 80.

Ma soprattutto il coraggio di andare avanti: perché non si può dimenticare ciò che è accaduto quest'estate, con il terribile incidente che ha coinvolto Eriksen e lo ha privato ai nerazzurri, e con Lukaku e Hakimi che hanno fatto le valigie e hanno salutato. E' successo di tutto, poteva abbatterlo, ma Inzaghi è andato avanti, grazie anche ad un'altra sua qualità: la fiducia. Quella che ha per i suoi ragazzi, tutti. Fiducia che è stata ben ripagata e, chissà, con tanto di interessi qualora i nerazzurri dovessero battere il Real Madrid nell'ultimo turno del girone, chiudendo la fase in testa alla classifica. 


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